“Lorenzo è semplice, umile e maturo: lo testimonia il fatto che, nonostante la notorietà, vive ancora a Frattamaggiore con la sua famiglia. Anche la città lo ripaga standogli vicino e offrendogli un ambiente sano dove vivere”. Queste le considerazioni su Insigne del sindaco del paese vesuviano, Francesco Russo, riportate lo scorso settembre.
Bene, un primo cittadino così orgoglioso di uno dei suoi figli non può scivolare su una buccia di banana come accaduto qualche ora fa. Il Magnifico, con la sua proverbiale diligenza e abnegazione al lavoro, ha voluto stravolgere i programmi di allenamento imposti da Mazzarri e si è recato nel pomeriggio allo stadio “Pasquale Iannelli” nella sua cittadina per una seduta fisica personalizzata nonostante le vacanze natalizie.
La sorpresa lo attende davanti all’impianto. Alcuni responsabili, su disposizione del sindaco, non hanno consentito al calciatore di usufruire della struttura. Era necessaria un’autorizzazione scritta del primo cittadino stesso. Insomma una mera questione burocratica, tra l’altro volutamente non risolta in breve tempo.
Probabilmente il dottor Russo si è sentito spodestato della sua autorità ed ha fatto la voce grossa. Per la serie “anche i personaggi-simbolo devono rispettare le regole”. Una visione egualitaria rispettabile, in linea di principio. Ma stiamo parlando di Insigne, un ragazzotto tutto pallone e famiglia affrancato dai capricci delle superstar o da insignificanti manifestazioni di facciata. E il sindaco lo conosce benissimo. Voleva solo allenarsi, senza squilli di trombe e rulli di tamburi.
Non vogliamo peccare di malizia ma il desiderio di protagonismo, in questo caso, sembra aver colpito anche l’Amministrazione comunale. Infatti ora ne parlano tutti, in caso contrario l’episodio sarebbe passato inosservato. Coccolare il proprio beniamino solo per lucrare sulla sua popolarità può essere un’arma a doppio taglio. Perchè se il giovanotto “semplice, umile e maturo” decide di lasciare Frattamaggiore…addio esclusive!