A Stefano Borghi gli si può chiedere di tutto ma quando si parla di calcio argentino bisogna solamente ascoltare con attenzione. In questa intervista esclusiva a cura di Spazionapoli, lo stesso Borghi, ci aiuta a capire meglio le qualità di alcuni giocatori accostati al Napoli ed altri su cui puntare ad occhi chiusi.
Parliamo di mercato: vice-Cavani. Il mese scorso si è parlato molto di Rogelio Funes Mori. Sarebbe congeniale al gioco di Mazzarri? – “A livello assoluto sì, perchè è un centravanti che, oltre a garantire il lavoro classico del “numero 9”, si muove anche molto, svaria, va a prendere il pallone sugli esterni e si integra con partner di diverso tipo. Però è un ragazzo che deve ancora affinare il killer instinct, percui non credo possa essere l’acquisto ideale per Gennaio, perchè faticherebbe ad avere un impatto immediato e subirebbe le solite pressioni di una critica poco paziente. Però è un giocatore con tanto, tanto potenziale”.
Un altro centravanti che sembra piacere a Bigon è Facundo Ferreyra. Ha vinto il campionato Inicial col Velez segnando anche i due gol della vittoria nella gara decisiva, e sembra aver superato definitivamente un periodo non proprio positivo. E’ proprio per l’Europa? E per l’Italia? – “Questo ragazzo ha tutto per diventare un grande attaccante. A soli 21 anni ha già passato il periodo dell’esplosione, quello dell’involuzione e quello della rinascita, percui direi che caratterialmente è già parecchio formato. Tecnicamente è un capolavoro di completezza, fa gol in tutti i modi e nella parte finale dell’ultimo campionato ha fatto cose mirabolanti tipo segnare 11 reti nelle ultime 7 gare, ovviamente dando un contributo decisivo per il titolo vinto dalla sua squadra. Credo si stia parlando di un vero crack”.
Il quotidiano Abola dichiara che l’agente di Ricardo Centurion è ad Oporto, lui conferma ma non dice altro. Se dovesse firmare per il Porto, sarebbe un grande talento sfuggito dalle mani della dirigenza partenopea, una delle prime a piombare sul giocatore – “Centurion mi piace tantissimo, è un giocatore con il fuoco dentro. Ho l’impressione che possa avere un grande futuro, perché interpreta in maniera ultramoderna il proprio ruolo mantenendo però le “antiche” prerogative dell’ala; non a caso lo sta prendendo il Porto, che non esito a definire il miglior club europeo per quanto riguarda la capacità di compravendita dei giocatori. E’ sicuramente un dispiacere vedere giocatori del genere che annusano l’Italia e poi vanno a giocare in altri paesi dove vengono valorizzati e gestiti meglio (stiamo parlando del Portogallo, dovremmo riflettere parecchio…). Detto questo, non lo definirei un rimpianto per il Napoli, per il semplice fatto che un giocatore con le sue caratteristiche difficilmente potrebbe essere inserito nel modulo di Mazzarri, a meno di non voler rinunciare ad Insigne e non mi pare il caso..”.
Difensori: German Pezzella del River Plate o Lisandro Lopez dell’Arsenal de Sarandì. Chi sceglie? – “Dipende. A livello assoluto credo che Pezzella sia più completo e abbia prospettive più alte, però se parliamo di mercato di Gennaio sicuramente “Licha” Lopez, perché Pezzella si è rotto il ginocchio e rientrerà come minimo in Primavera”.
Sanchez Mino, Leandro Paredes, Guillermo Matias Fernandez, Lucas Mugni. Giovani talenti dal futuro assicurato: ce li descriva come solo lei sa fare, con pro e contro – “Sono tutti giocatori molto interessanti. Sanchez Miño è un giocatore di sinistra, da quando Falcioni lo ha lanciato in prima squadra ha ricoperto più ruoli, dalla mezzala, all’esterno di centrocampo fino addirittura a quello di terzino, però secondo me la sua collocazione naturale è quella di intermedio. Ha un mancino cristallino e soprattutto gioca con enorme tranquillità, peccato solo per il brutto infortunio al braccio che lo ha costretto a saltare l’ultimo mese e mezzo e che probabilmente lo terrà fuori anche nei primi passaggi del 2013. Guillermo “Pol” Fernandez fa più o meno lo stesso ruolo ma sul versante di destra, come tipo di giocatore però è l’esatto opposto, ovvero un elemento di grande intensità, molto focoso e agonisticamente impattante. Ha propensione offensiva a sua volta, è forse leggermente meno tecnico però è determinatissimo e coraggioso, oltretutto negli ultimi tempi l’ho visto usare con proprietà anche il sinistro. Mi piace veramente tanto. Mugni è un trequartista mancino di classe, ricorda un po’ Lamela sia fisicamente che nelle movenze, anche se a me i paragoni non piacciono. E’ cresciuto molto in questo semestre, è diventato anche più concreto e credo che andando avanti su questa strada potrebbe diventare un giocatore adatto per l’Europa, anche se lo vedo più da calcio spagnolo che non da calcio italiano. Paredes invece è talento puro, sembra un predestinato. Ho l’impressione che il lavoro tattico fatto su di lui da Falcioni sarà determinante per lo sviluppo della sua carriera, perché è stato impostato come esterno convergente: parte da sinistra, viene a creare la società in zona interna e può battere col destro. Risulta devastante”.
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