Mercato nuovo, nomi vecchi. Il 2013 è alle porte ed il mercato invernale è già entrato nel vivo. Riccardo Bigon sta lavorando giorno e notte per sfoltire la rosa e far spazio così a nuovi innesti. Gli obiettivi, dando uno sguardo alla lista del direttore sportivo partenopeo, sono sempre gli stessi: Benatia, Armero, Flamini, Floccari, Calaiò e molti altri ancora. Tutti calciatori che il Napoli ha già provato ad acquistare in estate, sotto le indicazioni di mister Mazzarri, senza però la convinzione giusta per portarli all’ombra del Vesuvio.
Il mercato di gennaio viene anche denominato “di riparazione”. Nel caso del Napoli, evidentemente, si sta cercando di porre rimedio ad un mercato estivo fallimentare. Tornare nuovamente sugli stessi obiettivi cercati sei mesi fa è una sorta di mea culpa implicito, una tacita ammissione di colpe. Se i vari Armero, Benatia e Floccari fossero arrivati in tempo ed avessero svolto la preparazione con la squadra, non avrebbero avuto i problemi di ambientamento che si presenteranno adesso e la squadra sarebbe stata rafforzata con largo anticipo. Inoltre, anche la lista delle cessioni è la stessa: Fernandez, Donadel, Dossena e Vargas. Il difensore argentino e l’attaccante cileno sono un patrimonio della società: perché lasciarli a Napoli a fare panchina? Anche per loro, una cessione in prestito a gennaio comporterà complicazioni maggiori. Tuttavia, il problema principale è un altro: acquistare adesso calciatori per un allenatore a scadenza di contratto potrebbe essere deleterio. Ogni tecnico vede il calcio a modo suo, con schemi ed interpreti che spesse volte sono totalmente diversi. A giugno dunque, nel caso in cui mister Mazzarri decidesse di andarsene, potrebbe esserci una vera e propria rivoluzione nella rosa azzurra.
Un motivo in più per fermarsi e domandarsi: perché acquistarli ora e non sei mesi fa?