25 aprile 2012, Stadio Via del Mare di Lecce, ore 15.00: Lecce-Napoli 0-2. Siglando la rete del doppio vantaggio azzurro, Edinson Cavani realizza il suo gol numero 100 in Italia.
20 maggio 2012, Stadio Olimpico di Roma, ore 20.45, finale di Coppa Italia: Juventus-Napoli 0-2. Cavani segna la prima delle due reti, consacrandosi capocannoniere del torneo e, solleva verso il cielo, insieme ai suoi compagni, il suo primo trofeo italiano.
16 settembre 2012, Stadio San Paolo di Napoli, ore 15.00: Napoli-Parma 3-1. Cavani apre le marcature, siglando così, la rete numero 85 in serie A che gli consente di superare Ruben Sosa e diventare, così, l’uruguaiano più prolifico della storia del campionato della massima serie italiana.
26 settembre 2012, Stadio San Paolo di Napoli, ore 20.45: Napoli-Lazio 3-0. Cavani al cubo. Portando a casa l’ennesimo pallone, il Matador sigla la sua sesta tripletta con la maglia del Napoli.
8 novembre 2012, Stadio San Paolo di Napoli, ore 19.00: Napoli-Dnipro 4-2. Quattro volte Cavani.
23 novembre 2012, Rasundastadion di Solna, ore 21.05: Aik Solna-Napoli 1-2. Edinson realizza dal dischetto il gol del vantaggio azzurro che consente al Napoli di superare la fase a gironi dell’Europa League ed entra,così, nella storia dello stadio svedese, come l’ultimo calciatore ad aver realizzato una gol all’interno di quell’impianto sportivo che, dopo quella partita, è stato demolito.
Edinson Cavani chiude la sua annata avendo, complessivamente, segnato con la maglia del Napoli 12 doppiette, 6 triplette ed 1 poker che gli consentono di conquistare il sesto posto nella classifica cannonieri del Napoli di tutti i tempi, dopo Careca, Altafini, Vojak, Sallustro e, ovviamente, sul gradino più alto del podio, c’è lui: Diego Armando Maradona.
Il Matador, infine, è al terzo posto in una speciale classifica riportata del “Corriere dello Sport”, stillata in base ai gol segnati in campionato e nelle altre competizioni europee e nazionali: Edinson è, per l’appunto, terzo, preceduto da due mostri sacri come Leo Messi e Cristiano Ronaldo.
Nel caso di Cavani, parlare di “momento” da ricordare, risulta essere irrisorio nonché riduttivo per l’immensa, smisurata quantità di tasselli che ha saputo egregiamente incastonare nel mosaico azzurro.
I dati che ne raccontano e ne certificano la compulsiva propensione al gol, supportati dalla sua stessa esponenziale ed inarrestabile crescita, ergono Edinson come una delle stelle più sfavillanti e, pertanto, contese ed appetibili, d’Europa.
Cavani, ancora Cavani, sempre Cavani.
I suoi gol sono così frequenti che rischiano di sfociare nella prevedibile monotonia, invece no.
Il pubblico partenopeo mai si “abituerà” a quei lampi di funesta ed ingorda brama di vittoria e si palesa sempre pronto a lasciar esplodere l’incontenibile gioia che contraddistingue il “ruggito del San Paolo“, il boato azzurro, la cui accorata, incontenibile e viscerale partecipazione, inconfutabilmente, funge da biglietto da visita, segno particolare, elemento riconoscitivo per eccellenza, utile a diversificare il pubblico di Napoli da tutte le altre tifoserie del mondo.
I supporter azzurri mai hanno negato al Matador il loro caloroso ed avvolgente abbraccio, non sono mai troppo sazi di gol o stanchi o infreddoliti o privi di voce per urlare il suo nome verso il cielo: una, due, tre, quattro, sette, infinite volte. Cavani, Cavani, Cavani.
Ancora Cavani.
Sempre Cavani.
Il 4 novembre 2012, il Matador indossa il suo abito più elegante e fa sfoggio della sua disarmante generosità, in veste di ospite nella trasmissione cult di Maria De Filippi, “C’è posta per te”, commuovendosi e commuovendo il pubblico, al cospetto di una delle tante, attuali storie di povertà, nelle quali l’uomo Cavani si rispecchia e si identifica, non dimenticando le sue modeste e dimesse origini, mostrando con scarna umiltà i principi e valori su cui si ancora la sua anima d’uomo d’altri tempi, nonché d’implacabile ed instancabile guerriero, famelico, arguto, arcigno, avido, ingordo, smanioso di gol, nelle cui vene scorre sangue misto a frenesia di vittoria, vorace, morbosa, insaziabile fame di vittoria.
Il 2012, insieme al pubblico del San Paolo, saluta Edinson Cavani con una calorosa e sentita standing ovation.
Luciana Esposito
Riproduzione Riservata