Quello che lascio al 2012…

napoli_compleanno_napoli_compleanno_85_anni_ansa_1Quando si è in procinto di una fine, si è soliti tirare le somme, fare dei bilanci. Bilanci che si schematizzano nella nostra mente in due colonne: le cose da ricordare e custodire gelosamente, e tutte quelle cose da cancellare, perchè causa di rabbia, dolore, disgusto. Tra le cose, che Napoli e i tifosi del Napoli, vorranno gettarsi alla spalle  ci saranno sicuramente, i cori razzisti e discriminatori di cui la tifoseria e l’intera città sono state vittime innocenti. Perchè troglodite schiere di tifosi non si sono limitate ad esternare, all’unisono o singolarmente,simpatici e, in certi casi anche divertenti e originali, “sfottò da stadio”. Ma hanno offeso con i loro cori beceri e ingiuriosi una città, un popolo, degli esseri umani. Questa è la cosa che fa più male, Il fuorviante costume di tutti coloro che rigettano su di un campo da calcio pregiudizi secolari, infondati ed offensivi, con l’esclusivo fine di calpestare e ferire i sentimenti di un popolo, di una comunità.

Aliena dal calcio dire che i napoletani puzzano. Aliena dal contesto da stadio dire che i napoletani sono colerosi. Aliena anche dal tifo più sfrenato invocare il Vesuvio e affidandogli il barbaro incarico di utilizzare il suo incandescente vomito per  attuare una pulizia etnica. Aliena dal calcio intaccare con parole indecorose l’orgoglio di un popolo, soprattutto per una partita di calcio. Aliena dal calcio sputare veleno sulle origini degli avversari, solo perchè hanno scelto una fede calcistica, o dei colori diversi, i colori della squadra della propria terra. Aliena dallo spirito sportivo decorare gli spalti con sacchetti di immondizia, per un bacato sadismo.

Aliena dal concetto di umanità odiarsi per una squadra.

I tifosi che popolano gli spalti di uno stadio dovrebbero avere come unico fine quello di spingere, spronare e galvanizzare con stimolanti canti, la propria squadra. Non quello di ingegnarsi nell’ideare cori, striscioni e oggetti che fungono da sfogo alla loro malata perversione mentale atta a schernire Napoli, i suoi cittadini e tifosi.

Ed è proprio all’anno 2012, che sarebbe dovuto essere quello “della grande fine” preannunciata dai Maya, voglio che porti via con se tutto questo marciume che più volte ha cercato di incancrenire la Passione di una leggendaria tifoseria, sporcando, indirettamente anche questo gioco, quest’arte meravigliosa che è il Calcio. Così da suggellare un inizio nuovo, di un tifo genuino pulito e smaliziato.

Si starà parlando di utopia probabilmente. Perchè la cattiveria  e l’ignoranza sono come il pregiudizio…Radicati nell’anima.

Anche perchè la “crudeltà da stadio” si fortifica, si potenzia si rinnova e si palesa in diverse forme, e difficilmente si può combattere e contrastare il dilagare di questo virus. 

Ma nonostante tutto ci voglio credere…

Felice 2013 Napoletani!

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Alina De Stefano

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