Si rivedranno tra pochi giorni nel ritiro dell’Uruguay, atteso dalle partite contro Paraguay e Cile per le qualificazioni ai Mondiali 2014. Diego Forlan, l’asso con più presenze e gol nella Celeste, conosce bene Cavani e da Porto Alegre, dove si è trasferito per giocare con l’Internacional dopo la breve e sofferta esperienza in nerazzurro, parla del bomber del Napoli che da otto giornate ha smarrito la via del gol.
Forlan, il calcio si chiede cosa stia accadendo a Cavani: non segna dal 27 gennaio e il Napoli non vince più senza le sue reti.
«Edi è un grande attaccante. Sta facendo un buon campionato, in questa fase non segna ma non bisogna preoccuparsi. Per gli attaccanti ci sono periodi da un gol a partita, altri in cui non riesci a farne. Cavani è il capocannoniere del campionato con diciotto gol e questo conta».
La squadra risente della flessione del Matador: ha perso a Verona e adesso è a -9 dalla Juve.
«Per il Napoli non sarà facile recuperare questo distacco in classifica anche perché la Juve sta giocando molto bene: vediamo cosa succede da qui a maggio».
Il Napoli, intanto, è uscito anche dall’Europa League, il torneo che Forlan ha vinto con l’Atletico Madrid nel 2011.
«La squadra è di valore, attrezzata per affrontare le due competizioni, ma ci sono momenti in cui le cose girano in questo modo. Negli anni ho imparato che il calcio è difficile: il Napoli ha perso un’occasione in coppa e adesso guardi avanti».
Si discute sui risultati e sul lavoro di Mazzarri: cosa ne pensa?
«Penso che il Napoli sia un’ottima squadra. Lo dicono i risultati di un gruppo che due anni fa si è qualificato per la Champions League e che ha grandi calciatori, arrivati ad alti livelli. Il secondo posto è un risultato importante considerando la qualità del calcio italiano. E poi c’è una splendida platea a supportare i giocatori. Il pubblico di Napoli è caldissimo come quello che ho conosciuto in Uruguay, Argentina e Brasile: bellissimo giocare in queste piazze».
Campionato importante, dice Forlan. Ma la serie A non è diventata tecnicamente più povera rispetto ad altri Paesi?
«Ho avuto l’opportunità di giocare in tre leghe prestigiose: Inghilterra, Spagna e Italia. A mio avviso non si può fare un confronto tra un campionato e un altro. Sono tutti difficili. Non esistono avversari abbordabili, non contano la storia e i titoli di una squadra: bisogna giocare bene per vincere e questo vale dovunque».
Ha vissuto una breve esperienza italiana nell’Inter: nostalgia?
«Non mi manca l’Italia, il paese in cui ho vissuto un anno bello sotto l’aspetto umano. Purtroppo mi sono infortunato e non sono riuscito a rendere quanto avrei voluto. Ricordo con affetto persone serie e professionali. È un peccato che l’Inter viva questa fase, ma nel tempo si riprenderà, ne sono certo». Come se la passa a Porto Alegre?
«Benissimo. Abbiamo vinto il campionato Gaucho e io sono stato il capocannoniere con sei gol in sette partite».
L’Uruguay è quinto nel girone di qualificazione ai Mondiali 2014: i campioni del Sudamerica rischiano di non arrivare in Brasile.
«Speriamo di qualificarci: ci aspettano sei partite molto difficili nei playoff, a cominciare da quelle con Parguay e Cile tra pochi giorni. Non dobbiamo guardare al di là di questi impegni ma solo impegnarci: la qualificazione è dura».
Campione giramondo, Forlan è un esempio nel calcio e nella solidarietà.
«Io e mia sorella guidiamo una fondazione che si dedica ai disabili e ho anche l’onore di essere stato scelto come ambasciatore Unicef. È bellissimo sostenere chi ha bisogno. Sostenere queste persone sempre di più è il nostro obiettivo».
Fonte: Il Mattino