Edinson Cavani, il tormentone dell’estate partenopea. All’ombra del Vesuvio le discussioni sono monotematiche, il Matador ha ormai catalizzato su di sé l’attenzione di tutti i tifosi azzurri. L’opinione pubblica ha sentenziato: se Cavani dovesse restare, il Napoli potrebbe puntare allo scudetto. In caso contrario, il progetto tecnico verrebbe sminuito, quasi bocciato. Un bivio forse troppo netto, una separazione forzata che non rispecchia del tutto la realtà dei fatti.
Il problema del Napoli è davvero racchiuso soltanto nel futuro di Cavani? Evidentemente no. Una squadra è composta da almeno 23 calciatori, due per ogni ruolo. Partendo dai portieri, il club partenopeo è alla ricerca di un estremo difensore giovane e talentuoso che possa affiancare o contendere il posto a Morgan De Sanctis. Spostandoci sulla difesa, con l’addio di Campagnaro, Benitez ha bisogno di almeno due rinforzi dalla qualità indiscussa (Rami e N’Koulou i nomi che circolano). Nel caso in cui dovesse partire Zuniga (altro caso spinoso) servirebbero due esterni da affiancare a Maggio ed Armero. A centrocampo Bigon è alla ricerca di un calciatore di caratura internazionale che possa affiancare Behrami, mentre l’attacco ha già avuto con Mertens il suo primo rinforzo.
Cavani è la punta di diamante del Napoli, ma l’interesse dei tifosi partenopei dovrebbe spostarsi sull’intera rosa da mettere a disposizione di mister Benitez. Le grandi squadre lo hanno dimostrato: dalle cessioni eccellenti si possono ricavare i soldi necessari per costruire squadre in grado di vincere. La speranza è che Cavani, uno degli attaccanti più forti in circolazione, possa restare all’ombra del Vesuvio. Una speranza che non deve diventare ossessione. Il Napoli ha bisogno di una squadra forte, non basta un unico solista…
Antonio De Filippo