C’è ancora molto da indagare a da scoprire nella bruttissima vicenda dello scorso 15 settembre quando, a largo delle coste napoletane, prese improvvisamente fuoco lo Yatch del presidente del club partenopeo Aurelio De Laurentiis. Un grande spavento per i presenti a bordo tra i quali anche il massimo dirigente, la famiglia ed i nipotini: per fortuna nessun danno fisico bensì morale, con un rogo che fu definito di natura non dolosa.
A qualche mese di distanza però, c’è ancora chi non ha il quadro chiaro della situazione. Come riporta oggi Il Mattino, la Procura di Napoli ha infatti riaperto le indagini in merito, con un blitz ai Cantieri del Mediterraneo, dove qualche giorno fa sono stati assegnati degli incarichi per rispondere a dei quesiti a riguardo, recuperando il relitto della motonave e riponendolo ancora sotto sequestro.
Prima di tutto c’è da confermare la natura dell’incendio, i motivi del rogo, l’immediatezza delle manovre di spegnimento e se a bordo era tutto a norma. Un’operazione congiunta tra Guardia di Finanza e Procura sulla motonave “Angra” e che considera il presidente ed il suo staff ovviamente parte lesa. Si attendono sviluppi.