Qualcosa sta cambiando e repentinamente: perché il mercato è immutabile e ciò ch’è buono stamani diviene marcio a sera. Qualcosa (forse) è già cambiato, perché le valutazioni devono essere «lampo» e non ammettono tentennamenti. Qualcuno ha disfatto le valigie perché il Napoli s’è guardato dentro, ha meditato ed ha tenuto inutile cominciare a ridimensionare in maniera imponente l’organico: Salvatore Aronica ha salutato e ringraziato (ieri) dalla «sua» Palermo e in difesa già sono venuti meno Cannavaro e Grava e quindi meglio aspettare. Bruno Uvini, che pure aveva qualche chance in Patria, per il momento se ne sta a Castelvolturno, si gode questa spruzzata di stima, aspetta di capire se dietro questa decisione si possano nascondere scelte differenti da quelle annunciate: e, comunque, il brasiliano resta; e rimarrà – suo malgrado – pure Fernandez, che in due anni non è riuscito a scalare posti nelle gerarchie nel suo club, mentre ha saputo imporsi in Nazionale.
Il punto sul mercato: tra arrivi, partenze, sogni e speranze
BYE BYE – E dunque parte anche Dossena, destinazione Palermo: il tempo di far arrivare Armero, per rimettere ordine a sinistra, ed il fluidificante si congederà. Ma il mercato in uscita prevede altro: Omar El Kaddouri piace, e neanche poco, al Chievo, una tentazione rimasta lì, tra le pieghe d’una estate poi caratterizzata da altri pensieri. Stavolta si può fare, ma dipende (come sempre) da una serie di variabili. Però il trequartista che Corioni ha (addirittura) paragonato a Zidane ha in Giovanni Sartori, ds del Chievo, un sicuro estimatore. Resta Rosati, fino a prova contraria: almeno quella porta sembra chiusa.
DEZMAILI RESTA – In principio, le voci di dentro sussurravano di possibile partenza anche di Blerim Dzemail : ma il troppo storpia e al centrocampista svizzero, colto da qualche dolorino di pancia per le troppe panchine, è stato spiegato che qui c’è futuro e che la stagione è lunga e abbondante e ce n’è per tutti. Vuole restare anche Donadel, che ha cominciato a divertirsi: poteva andare a Pescara, ma ha lasciato intuire che la soluzione non l’intrigava; poteva andare a Torino ed ha chiaramente spiegato che il suo posto, per ora, è qua.
PUNTA…TA – Ma c’è dell’altro, c’è tanto ancora da decidere: c’è, per cominciare, portar rispetto a quei dodici milioni di euro spesi appena nel gennaio scorso. E dunque va scelta la soluzione migliore, non in termini economici, per lasciar crescere Eduardo Vargas: in Brasile fanno sul serio e il San Paolo è il club che maggiormente insiste. Ha già detto sì al milione di euro per il prestito oneroso; vorrebbe una clausola per esercitare un riscatto che il Napoli non intende concedere, perché ancora crede nel ragazzo; e soprattutto spera di risparmiare qualcosa sull’ingaggio.
Fonte: Corriere dello Sport