E stavolta, avendo di fronte un attacco atomico, e dovendolo fronteggiare nei tagli e nelle sovrapposizioni, nella capacità di aggredire lo spazio con gli interni e di portare un bel po’ di uomini al di là della linea del pallone giocando in costante pressione, la domanda s’insinua meccanica: che fare? E’ Napoli-Roma, sono schieramenti ideologici contrapposti, assai distanti nella loro meccanica, pure nello sviluppo tattico: 3-4-1-2, certo, e però poi nell’inevitabile uomo contro uomo, il rischio aumenta… Meno quattro (allenamenti) e si può cominciare già ad intervenire sul sistema, sulla testa, sulle indicazioni da offrire a chiunque, soprattutto agli esterni, per non lasciarsi sopraffare, per abbassarsi, ma anche annotazioni per quei tre che in fase di non possesso devono lasciarsi andare, scivolando, consentendo a Campagnaro di diventare quarto di destra e a Zuniga – quando arriverà – di ritrovarsi omologo di sinistra.
CERTEZZE – Si gioca ed è subito uno show annunciato, tra chi sa come andare a capitalizzare le ripartenze e chi ha rappresentato ed ancora costituisce il punto di riferimento d’un calcio a trazione anteriore: è Napoli-Roma e nelle cifre di questa fase d’avvio stagionale ci sono la seconda difesa (alle spalle della Juventus) e il miglior attacco (di gran lunga: 42 reti segnate, senza giocare a Cagliari); e però c’è anche l’attaccate più prolifico del 2012 (Cavani, 42 reti segnate) contro una delle retroguardie meno robuste, peraltro priva di Marquinhos. La formazione è annunciata dalle abitudini, dalle caratteristiche dei singoli, dai precedenti, dalle forze in organico, dalla nuova lista dei «titolarissimi» : fuori Cannavaro (e Grava), in difesa toccherà a Campagnaro-Britos-Gamberini, già verificati a Siena, sostenuti da una soddisfacente convinzione in se stessi, istruiti a dovere per riuscire a risistemarsi quando la Roma attacca.
IL RE LEONE – A metà campo, identica deduzione: la freccia azzurra di destra è Walter Maggio e sulla corsia opposta toccherà a Zuniga; in mezzo, a far legna, a combattere e ad organizzare, Behrami fa l’interdizione e Iner, che rientra dopo la squalifica di Siena, si propone (innanzitutto) per la costruzione. Se la risposta a Zeman dovesse essere racchiusa in una difesa a quattro, quando il «pallino» sarà nelle mani della Roma potrebbero restare due mediani e tra le linee, a frenare gli istinti di Piris eBalzaretti, Maggio da una parte e un attaccante dall’altra; mentre Hamsik finirebbe per andare a mettere ansia sul playmaker basso giallorosso.
AVANTI C’E’… – Eh sì, l’unico interrogativo può darsi viva là davanti, al fianco o alle spalle di Cavani: Insigne sta bene e l’influenza non ne ha minato assolutamente la verve; ieri s’è pure ritrovato il fratello in allenamento; ma l’ultimo Pandev starà spingendo il proprio allenatore ad una serie di riflessioni sull’utilità del macedone (che sembra favorito per la sfida con la Roma). Perché tra le pieghe d’una vigilia da consumare dinnanzi al videotape, ci può stare anche un ulteriore intervento, 3-5-1-1 per dirla agli amanti dei numeri, e sempre difesa a quattro quando provvede la Roma a far gioco. L’epicentro dei pensieri è tutto lì.
Fonte: Corriere dello Sport