SportMediaset disegna la Nazionale Italiana per la finale del Mondiale del 2014: ecco la formazione…

lorenzo-insigne-italia-malta-2-0-debutto-prandelli-qualificazioni-mondiali-2014Sommersi dai fischi, in una bella serata di luglio. Temperatura ideale per una finale del Mondiale, atmosfera infernale, perché il 13 luglio del 2014, davanti agli 80 mila delMaracanà, una cosa è quasi certa: ci sarà il Brasile. Sommersi dai fischi dicevamo, nella bolgia brasiliana, ecco gli 11 di Prandelli che usciranno dal tunnel. Già – abbiamo dimenticato di spiegare – certi no, ma fiduciosi sì, il gioco è immaginare la formazione titolare dell’Italia per la finale di Brasile 2014. Un anno e mezzo, non un eternità, ma un tempo sufficiente perché tutto possa cambiare.

Sommersi dai fischi, di fronte il Brasile, Prandelli nello spogliatoio sa di doversi giocare il tutto per tutto. Non ha Balotelli con sé, che pure sarebbe servito, ma il codice etico, quando si è trattato di fare le convocazioni, è venuto prima di ogni cosa. C’è Cassano invece, già proprio lui: contro ogni previsioni il tappo dei nervi ha tenuto anche con l’anno nuovo e sul talento non c’è mai stato nulla da dire. Pirlo invece ha trascinato l’Italia in finale, ma è a pezzi, ha giocato 3 partite in 8 giorni, Prandelli deve prendere una decisione: avrebbe bisogno della sua esperienza, ma punta tutto sulla freschezza. ABuffon e Chiellini spiega che saranno loro gli unici senatori: loro che dovranno tenere la testa sulle spalle.

Ecco, è il momento delle formazioni ufficiali e qualcuno in un bar di provincia già si chiede se si è bevuto il cervello. 3-4-3 che spazza via ogni retaggio del catenaccio. Buffon in porta, Chiellini, Ogbonna e Astori in difesa. Lo volevano tutti il difensore del Cagliari e con il Mondiale 2014 abbiamo capito perché. Verratti sostituisce Pirlo in regia, Florenzi Marchisio sono invece pilastri fissi: loro hanno già il biglietto per Francia 2016. Il resto è solo classe in purezza: puntare su quella la nostra unica speranza.Insigne dunque, sulla sinistra come ha giocato in Under 21, El Shaarawy e Cassano, follia vera dalla testa ai piedi e infine Destro. A uno di questi toccherà segnare il gol della vittoria. E se non arriverà, il ct si guarderà in panchina: una faccia nuova, un giocatore giovanissimo, il fenomeno che ancora un anno e mezzo prima era un totale sconosciuto. Continua ad allenarti, perché potresti essere tu.

fonte: SportMediaset

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