Come già riferito negli interventi precedenti, che hanno dato seguito alle lamentele post-match contro la Roma di Zeman, torna in auge il problema del terreno di gioco, troppo brutto e rovinato per ospitare i leggiadri piedi fatai di campioni e non. Eppure, nonostante un primo intervento atto a rinvigorire il manto con zolle posizionate nelle zone più rovinate, il famigerato “fungo della discordia” sembra essere più forte dei pesticidi utilizzati dagli agronomi per abbattere il parassita e liberare l’erba da un fastidioso quanto deleterio batterio da cui liberarsene. Dalle pagine di ieri del quotidiano “Il Roma” si è affrontato nuovamente la situazione, con l’ausilio dell’intervento dell’agronomo della Lega, Castellini.
Ecco l’articolo che delinea anche il programma da seguire: “Il fungo non vuole mollare il manto erboso del San Paolo. Ed è per questo che dopo la sfida con il Palermo ci sarà un altro intervento per consentire alla squadra di Mazzarri di poter giocare senza problemi fino al termine della stagione. A maggio, poi, ci saranno dei lavori molto decisi che renderanno il campo all’altezza della situazione. «Bisogna stringere un po’ i denti fino alla partita contro il Palermo per poi approfittare del fatto che ci saranno tre settimane di pausa che saranno utili per trovare altre soluzioni al problema – ha spiegato l’agronomo Castellini -. Quando intervenimmo, si cambiò il lenzuolo ma il materasso è rimasto lo stesso. Purtroppo l’intervento definitivo non si potrà che fare a maggio. L’inverno diminuisce drasticamente le ore di sole e quindi è il periodo peggiore per un terreno come quello del San Paolo. Si applicheranno delle rizollature parziali per le zone più critiche così da permettere il regolare svolgimento delle gare». Domenica sera contro la Roma i calciatori azzurri si sono lamentati molto perché non si riusciva a trattenere bene il pallone. Certo, non si è visto lo spettacolo indegno dell’incontro con la Fiorentina alla seconda giornata di campionato ma non è il colore che conta ma il manto erboso“.