La Primavera di Maggio

SSC Napoli v US Citta di Palermo - Serie AA volte è proprio vero, è necessario toccare il fondo per  trovare un appoggio, una base solida, da cui calibrare la giusta spinta che ci permetta di risalire in superficie, di decollare, di ricominciare a volare.

Ormai il Napoli sprecone e distratto, quello dell’ultimo perido della prima parte di campionato, sembra essere solo un triste ricordo dell’uscente 2012. Quanti punti regalati, quanti bocconi amari ingoiati, quante beffarde sconfitte e imbarazzanti pareggi accettati con rammarico e quante prestazioni sottotono, al limite della sopportazione per i tifosi.

Poi finalmente un cambio di rotta. Uno scossone di forza e di rivincita. L’eruttazione di un’incandescente lava di orgoglio, che travolge l’intera squadra. Il desiderio di essere tra le Big invade lo spogliatoio e penetra in tutti i pori, fino a diventare consapevolezza. O meglio una certezza, una realtà che giaceva in maniera letargica nell’anima…e poi finalmente si è rivelata. La squadra ci crede. E comincia la festa.

Chi, più di tutti, ha assaporato l’amarezza della discesa agli inferi della cruda critica,a tratti asfissiante e claustofobica, per poi, ritrovare quella forza di riemergere dall’oscurità è stato Christina Maggio.

L’esterno destro azzurro sembrava essere legato, da una strana empatia, all’anima della squadra, all’anima del Napoli. Ogni partita che giocava, sembrava spegnersi man mano, come il Napoli. Ogni sconfitta del Napoli, era una sconfitta per Maggio,incapace di apportare quel qualcosa in più, che faceva carburare la squadra. Nervoso, inconcludente, lento, macchinoso nei passaggi, nei movimenti, nelle azione, sciattone sotto rete.Insomma visibilmente fuori fase da accalappiarsi(non da tutti i fronti tv) aspri commenti e brutti voti in pagella!

E pure non si è lasciato avvilire e ha continuato a provarci, a lavorare a crederci, ad impegnasi, forte anche della fiducia del tecnico. E finalmente il riscatto, la rivincita tanto agognata è arrivata. Un tris di goal, nelle ultime tre gare disputate. Un dato gratificante per il calciatore e rincuorante per la tifoseria e  per Mazzarri, che finalmente ha ritrovato la sua freccia azzurra.

Alla tifoseria, d’altronde mancavano i goal di Maggio. Quei goal imprevedibili, che ti fanno sobbalzare perchè proprio non te le aspetti. Quelli inventati al momento, uno stacco di testa in corsa e la palla sbattuta in rete. Ecco cosa mancava al Napoli, l’opportunismo di Maggio, capace di modellare anche le parabole più strane, gestendo bene gli spazi stretti, divincolandosi tra tanti, e chiudendo con un goal.

E anche con Maggio ritrovato, il Napoli rirpende la scalata.

Quindi, non lasciatevi trarre  in inganno dalle rigide temparature invernali, perchè a Napoli si respira aria di primavera:

“La Primavera di Maggio”.

RIPRODUZIONE RISERNATA

Alina De Stefano

 

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