Un’altra vittoria larga, quindi. Mazzarri dà l’ennesima risposta: il suo Napoli non è solo Cavani-dipendente. Stavolta il Matador, che inseguiva il gol numero cento in serie A, non segna e si scatenano gli altri azzurri. C’è gloria per Maggio, tornato irresistibile sulla fascia. Partita sontuosa la sua, vinto alla grande il duello alla distanza con l’ex Dossena e non solo per il gol realizzato, il terzo consecutivo. E vola sull’altra fascia Zuniga che brilla come nelle giornate migliori. Per il gioco di Mazzarri i due esterni sono fondamentali e ora che il nazionale azzurro e quello colombiano sono tornati al top della forma si vede.
E c’è gloria soprattutto per Inler. Quarto gol in campionato, ancora una rete bellissima, specialità della casa, il tiro da lontano, un’arma offensiva in più per il Napoli contro le squadre chiuse (non a caso le reti dello svizzero sono state realizzate tutte al San Paolo). E quando il suo rendimento è elevato a giovarne è tutto il Napoli. Più rapido di gambe e di testa, Inler dà ritmo alla squadra e fa sempre la giocata giusta, su tutte lo spunto e l’assist per il terzo gol di Lorenzo Insigne. Un gol che Lorenzo meritava dopo averlo sfiorato in diverse partite: fa festa nella domenica in cui gioca per la prima volta insieme a suo fratello Roberto, all’esordio in serie A.
Non segna Cavani e non segna neanche Hamsik. Tutti e due però giocano per la squadra, un altro segnale di crescita. Edinson cerca il gol ma non lo fa con ostinazione e legge bene le situazioni offensive. Lo slovacco si conferma il solito giocatore universale, si abbassa da quinto centrocampista in fase di non possesso, tocca un’infinità di palloni e apre il match quando sfonda a sinistra prima di mettere in mezzo una palla invitantissima per Maggio.
Un Napoli spietato contro il Palermo, lucido e tonico. Lascia fare agli avversari nei primi venticinque minuti e concede anche la prime due palle gol a Dossena e Morganella. L’atteggiamento però non è mai passivo perchè Inler e Behrami provano a rubare palla alta ma quando ci riescono manca poi la giocata giusta tra le linee soprattutto a Pandev. Tutto cambia in cinque minuti: le reti di Maggio e Inler danno slancio agli azzurri e mettono nell’angolo il Palermo degli ex Aronica, centrale difensivo, e Dossena, esterno sinistro, penultimo e sempre più a rischio retrocessione. Tra le note liete anche la tenuta difensiva. De Sanctis non prende gol e Britos conferma affidabilità nel ruolo di centrale al posto di Cannavaro, grazie al contributo fondamentale ai suo lati di Campagnaro e soprattutto di Gamberini. Un Napoli compatto, convinto e ora di nuovo brillante dal punto di vista atletico. Si apre bene la settimana, ora l’attesa per giovedì, poi Firenze. La Juve è più vicina.
Fonte: Il Mattino
Articolo modificato 14 Gen 2013 - 10:25