WORK IN PROGRESS – Con il passare degli anni, il tecnico toscano, avendo la possibilità di poter incidere sull’organico, è riuscito a migliorare il Napoli in maniera costante e progressiva. Al secondo campionato sulla panchina azzurra, il primo dall’inizio della stagione, dopo venti giornate la squadra era seconda in classifica a braccetto con la Lazio (proprio come oggi, senza la penalizzazione) ed a quattro punti dal Milan capolista. In quella stagione, gli azzurri riuscirono ad arrivare ai sedicesimi di Europa League (superando un girone di ferro) ed a piazzarsi terzi in campionato anche grazie all’esplosione di Cavani (26 gol). Furono in lotta per lo scudetto per un bel pò. Nello scorso campionato, invece, nonostante investimenti robusti e la conferma di Lavezzi, il Napoli ha pagato oltremisura le fatiche in Champions. Alla ventesima giornata era addirittura settimo con 29 punti. Poi, gradatamente si è risollevato ma senza andare oltre il quinto posto, mancando così la conferma in Champions. In compenso c’è stata la conquista della Coppa Italia che resta comunque un trofeo da conservare in bacheca.
L’ACCELERAZIONE – Quest’anno, infine, Mazzarri, rinnovando il connubio con De Laurentiis per un’altra stagione, è riuscito a superare se stesso ed a fare meglio ancora. Questo grazie ai felici inserimenti di Behrami a centrocampo, Gamberini in difesa, Pandev ed Insigne in attacco. E grazie soprattutto alla coesione di un gruppo che ha saputo superare le squalifica di Cannavaro e Grava, i due punti di penalizzazione e le due sconfitte di fila ad inizio dicembre (con Inter e Bologna). Ora Mazzarri guarda avanti con ottimismo ed a migliorare la sua percentuale di vittorie in carriera che pure è ragguardevole, il 41 % (solo con il Napoli, invece, è del 48%). Di traguardi non vuole sentir parlare, per lui i bilanci si faranno alla fine, ma già oggi non sembra più così determinato a volersi concedere un anno sabbatico. Rispetto a Guardiola, lui ha tanta voglia di vincere qualcosa di importante ed il progetto del Napoli non sembra avere le gambe corte. Tutt’altro, alla guida del club, c’è un presidente che ha più voglia di lui di rimanere nell’Olimpo del calcio.
Fonte: Corriere dello Sport