“E’ stato un mese terribile, sono stato nell’inferno. E’ una liberazione, perché sono stato molto male e non dimenticherò mai ciò che ho avvertito in questo periodo. La gioia è immensa ma ho il dovere, in questo momento, di ringraziare tutti quelli che mi sono stati vicino: la Società, per quello che ha fatto; il mister ed i compagni che mi hanno confortato”.
SI RIGIOCA – L’alba d’un nuovo giorno è ovunque, a Napoli come a Dubai, per Paolo che è (finalmente) fuori dall’incubo, e per papà Pasquale che festeggia con Fabio e poi cede all’emozione via etere, su Crc, mentre il pallone d’oro de «La loggetta» posta su twitter la foto con l’espressione fiera del ‘fratellino’ che intanto è alle prese con il cellulare, è inondato dai messaggini e dalle telefonate.
Fabio twitta: “Paolì, ma che ce ne fotte“. E’ qui la festa e ora che i detriti della memoria scivolano via, in quella sfogatoio che accoglie trenta giorni da perdersi dentro, ciò che resta è il desiderio di risistemare gli scarpini, annodarli e poi correre in fretta a Castelvolturno, alle quattordici in punto, per ricaricarsi d’adrenalina: “Ho ricevuto sostegno dalla gente ed ho avvertito l’amore della gente, ma è stata durissima”.
Fonte: Corriere dello Sport
Articolo modificato 18 Gen 2013 - 08:55