I RECORD – La solitudine dei numeri uno è in momenti come questi, in cui il passato scivola in un angolo e ciò che resta è la delusione, che però è un attimo: centotrentaquattro partite aiutano ad assorbire come una spugna quel fatidico trentatreesimo del primo tempo di Fiorentina-Napoli, un fulmine che squarcia il pomeriggio e che però va a sistemarsi nel cestino in cui giacciono le palle di carta. Il De Sanctis napoletano è un record d’imbattibilità interno strappato a Castellini dopo una trentina d’anni, un’enormità di soddisfazioni raccolte e i traguardi dell’Europa League, della Champions, la coppa Italia inseguita tenacemente per coccolarsela e ripromettersi, quel giorno, l’eternità in azzurro. «Voglio giocare fino a quarant’anni e voglio chiudere qui la mia carriera». E quando sarà il momento di far scorrere i titoli di coda, rivedere quel fotogramma sarà un’occasione per riderci su. Vado, non vado: vada retro, Satana.