Fabiano Santacroce, difensore del Parma, “la possibilità in più per mister Roberto Donadoni” (la definizione è di Sandro Piovani), con il suo perenne sorriso brasiliano“preso dalla mamma carioca, ma come giocatore mi sento italiano, essendo un difensore”, dice, ha già l’attenzione proiettata alla sfida di domenica prossima, 27 gennaio, nel fortino dell’imbattuto stadio “Ennio Tardini”, contro il Napoli secondo in classifica, la squadra da cui è arrivato nel Ducato nella scorsa stagione, espressione di una città a cui è affezionato (la sua ragazza è partenopea e confida: “questa settimana sarà guerra, non ci si parlerà, anche se lei tifa per me”).
Al tifoso che gli pronostica giocherà titolare e gli prevede segnerà pure gol ha risposto ammettendo:”Sarei felicissimo, perché sarebbe la mia prima rete in Serie A, ma non esulterei, perché sono molto legato a Napoli e alla sua società calcistica, che mi ha dato tanto”.
Nel caso scendesse in campo, quale attaccante azzurro marcherebbe, gli domandano in studio ?“Cavani sarebbe il mio uomo da marcare, alla vecchia maniera. Corre tantissimo e appena sfiora la palla fa gol. L’importante è non fargliela sfiorare” – rende conto senza esitare, ma non svela, a precisa domanda, su cosa il Parma Calcio punterà per controbattere il Napoli e tentare di vincere lagara:”Sono una formazione che non sembra avere punti deboli, è vero. Ma uno ce l’ha e ce lo teniamo nascosto, segreto, fino a domenica”.
Giudica “un punto guadagnato” il pareggio di Verona contro il Chievo e spiega, parlando in prima persona plurale, come, nel gol subito, ci sia una responsabilità collettiva:”Ci sono gli errori di chi hafatto fare il lancio, della mancata comunicazione interna della nostra linea difensiva e, da ultimo, del portiere”.
Del momento della squadra racconta:”Sapevamo che era importantissimo iniziare bene il girone diritorno e ci stiamo riuscendo. A volte, come ieri, dobbiamo essere più aggressivi. Dobbiamo trovareancora continuità nella partita. Fisicamente siamo minuziosamente analizzati sullo stato di forma ogni settimana, con un’ apparecchiatura che controlla la corsa. In difesa cambiamo modulo a partita in corso. All’inizio ci siamo dovuti adattare, ma ora lo facciamo molto bene. Siamo tutti capaci di adattarci alle diverse soluzioni”.
Di lui, il quale si sente “più un centrale”, ma si diverte “maggiormente come terzino”, che il centravanti milanista Pato definì, alla sua prima annata in Italia, “il difensore più forte incontrato inSerie A” e del suo status attuale, Santacroce illustra:”Quest’anno per me era importante, soprattutto perché vengo da tanti infortuni, anche a causa mia, della mia voglia di rientrare subito. Vorrei trovareuna certa continuità. Prima con mister Colomba ho trovato poco spazio. Poi, qualche infortunio.Non giocando si perde quella continuità necessaria per trovare i tempi. Ora mi sto allenando e stomolto bene, con un allenatore, mister Donadoni, che mi conosce e apprezza. Sono pronto, come ho dimostrato, per giocare novanta minuti”.
Se dovessero pervenire, in questi ultimi giorni di calciomercato, proposte per essere tesserato in unclub in cui potrebbe avere più possibilità di giocare, Fabiano stimerebbe molto prima di lasciare Parma:“Ci penserei molto. Comincio a essere vecchio. Certe scelte vanno ben ponderate. Adesso, mi trovo bene qui”.
Un altro innamorato di questo Parma Calcio, perché “qui c’è un progetto da far crescere”.
Fonte: settorecrociatoparma.it