Aurelio De Laurentiis, invitato in redazione, ha rilasciato una lunga ed interessante intervista al Corriere dello Sport.
Ecco la seconda (ed ultima) parte del testo integrale riportato da SpazioNapoli:
Tra i mali da debellare, c’è il razzismo
“Siamo di fronte all’atteggiamento di gente culturalmente inadeguata, alla quale va proibito di entrare negli stadi. E’ folle ed è quindi da condannare chi manifesta questo livello di inciviltà”.
Impossibile eludere l’argomento del giorno, sul quale preferisce glissare: però, onestamente, cosa vuol dire “quell’arbitro è napoletano”, frase pronunciata dall’amministratore delegato della Juventus, Marotta?
“Posso rispondere con naturalezza: il signor Guida era napoletano anche nel primo tempo di Juventus-Genoa, quando gli è sfuggito il rigore per i rossoblù sul fallo di mano di Vucinic. E per me qui si chiude il discorso: perchè non intendo alimentare ulteriori polemiche su un argomento che non abbiamo creato noi”.
Capitolo tecnico: Mazzarri, proprio qui al Corriere dello Sport-Stadio, ha parlato di ipotesi di anno sabbatico. Dovesse accadere, il Napoli potrebbe fare a meno del suo allenatore?
“Andiamo per gradi: Mazzarri ha la mia stima ed io vorrei che rimanesse il più a lungo possibile con noi. Io con i toscani mi sono trovato sempre bene, come dimostrano i sodalizi professionali con Benigni, Neri Parenti, con Monicelli e con Giovanni Veronesi. Il rapporto tra me e lui è splendido, pur nella contrapposizione: perchè sento che è vero, è verace e dice in faccia tutto ciò che pensa. Ciò non vuol dire che quello che dice è sempre condivisibile da qualsiasi punto di vista, ma negli anni abbiamo instaurato una dialettica virtuosa basata sul rispetto reciproco e sulla comprensione delle rispettive esigenze, che ha fatto crescere il rapporto in maniera assai efficace. Io mi auguro che resti”.
Un allenatore che le potrebbe piacere o che le è piaciuto?
“Mazzarri. Che volevo già qualche tempo prima che lo prendessi. Ma in quel caso non fu possibile, non fui io ad andare a trattare e mi fu detto che c’era una differenza economica sostanziale tra domanda e offerta. Poi quando dovetti intervenire per sostituire Donadoni, lo andai a bloccare. Avevo già visto in lui la figura ideale per il Napoli”.
Ma De Laurentiis allo scudetto crede?
” Io credo a tutto…Tranne all’irragionevole scelta di andare fuori budget, il che metterebbe dunque seriamente a rischio la salute del bilancio societario e di conseguenza il futuro del club. Il Napoli ha dimostrato di arrivare in Champions e di fronteggiare chiunque avendo i conti a posto. C’è una solidità tecnica che è indiscutibile. E anche il lavoro del settore giovanile ci sta ripagando con enormi soddisfazioni”.
La domanda da 55 milioni è inevitabile: Cavani?
“Cominciamo con il dire che ho già risposto a chi ha fatto quell’offerta: Cavani non è in vendita. Tant’ è vero che l’ho blindato. Poi vedremo se verrà qualcuno alla carica per pagare la clausola rescissoria, e, soprattutto, se il club che dovesse proporre tale offerta sarà di gradimento del giocatore”.
Insigne è l’ultimo gioiello di casa: ma la Roma glielo ha mai chiesto?
“Mi sembra di sì”.
Le è mai stato chiesto, invece, di entrare in politica?
“Due volte ed ho sempre declinato l’invito. Non potrei continuare a seguire adeguatamente il mio lavoro di imprenditore”.
Prossimo step?
“Stiamo ultimando la progettazione dei nuovi negozi del Napoli. Dopo averne aperto uno presso l’aeroporto di Capodichino, stiamo per inaugurare un punto di vendita alla stazione Centrale di Napoli. E tra un po’ inaugureremo anche il nostro ristorante e il nostro Museo. Mi piacerebbe rilanciare il lungomare attrezzandolo modello-Croisette di Cannes, dagli approdi di Mergellina sino al Borgo Marinaro. E in tale contesto sogno di poter offrire servizi di ristorazione e di intrattenimento. Vorrei regalare gratificazioni alla gente, per far provare loro la stessa gioia che provo quando i tifosi sono felici per una vittoria del Napoli. Ma io sono contento anche quando vedo la gente uscire appagata dalle sale cinematografiche: a volte mi confondo tra gli spettatori, ne colgo gli umori; e se sono soddisfatti del film, lo sono anche io”.
Una provocazione: da napoletano che vive a Roma, ha più simpatia per i giallorossi o per i biancocelesti?
“Domanda tranello. Però rispondo: ai miei figli, da bambini, ho sempre insegnato la napoletanità”.
Cosa le ha lasciato dentro la vicenda di Cannavaro e Grava?
“Io sono sempre stato convinto che Paolo e Gianluca non c’entrassero nulla. Tant’ è vero che non ho mai optato per il patteggiamento”.
Articolo modificato 29 Gen 2013 - 14:01