Dal 9 luglio del 2009 sulla fascia del Napoli non c’è un terzino, ma un Toro. Ecco, Hugo Armando Campagnaro sta per andarsene, ma un saluto se lo merita.
109 presenze, 3 gol: di cui due a San Siro contro Milan e Inter. Una spinta costante, forse eccessiva. Tanta grinta, tanta voglia di salire verso l’area avversaria, dribblare, mettere il cross, magari quello decisivo.
Hugo ci mancherà per il suo spirito: ogni partita per lui era una finale, davvero. Il paradenti azzurro parlava per tutto. Silenzioso, professionale, rispettoso. Forse il suo destino l’aveva deciso già dall’inizio, quel 9 luglio, quando firmò fino al 2013. Era scritto. Sembra praticamente fatta per il passaggio all’Inter a giugno. E si sapeva anche questo da tempo.
Lasciaci salutarti come meriti, però. Hugo. Quella tua grinta, quel tuo modo di fare, trascinavano i tifosi sugli spalti, facevano avvicinare alla tv i reietti sulle poltrone. Quella tua potenza, quella voglia di non mollare, quella corsa decisa, determinata, viva.
Quante volte ti abbiamo maledetto, quante volte se ne sono scesi i santi dal calendario perché tu portavi troppo palla, magari la perdevi in un pezzo di campo dove è troppo rischioso giocarla. Ecco, oggi, di fronte alla tua possibile partenza, mi calo il cappello. La tua grinta ci ha dimostrato un attaccamento alla maglia come pochi. Sei arrivato in silenzio, e in silenzio hai dimostrato sul campo il tuo valore.
Sono certo che da qui fino a giugno non arretrerai di un millimetro, che sia uno. Sono certo che continuerai a correre come un Toro, a salire, a non passare la palla. Continuerai a mettere i tuoi cross, a fare le sovrapposizioni che tanto piacciono al mister. Sono certo che continuerai ad essere te stesso. Perché tu, la grinta, ce l’hai nel sangue.
Ciao Hugo.
Raffaele Nappi
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Articolo modificato 31 Gen 2013 - 11:06