Ecco le motivazioni che hanno portato alla cancellazione della penalità al Napoli e delle squalifiche di Cannavaro e Grava

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Sono state rese note, le motivazioni della sentenza che ha cancellato i due punti di penalizzazione al Napoli e le squalifiche di Paolo Cannavaro e Gianluca Grava inerenti al Caso Gianello. Nessun ripensamento della responsabilità oggettiva da parte della Corte di Giustizia ma semplicemente la constatazione della inesistenza dell’illecito.

La Corte, come scrive Il Mattino, ha ritenuto fumose le dichiarazioni di Gianello per il semplice motivo che il principale accusato non ha mai parlato “del profitto dell’illecito che sarebbe stato conseguito dai calciatori del Napoli”. Anzi, la Corte sottolinea che si è parlato di compenso solo per Fabio Quagliarella scagionato proprio da Gianello. Proprio questa mancanza fa venir meno la prova principale che ai due giocatori sia stato proposto di truccare la partita.

Queste osservazioni dalla parte della Corte hanno fatto decadere l’accusa di illecito e, di conseguenza, l’omessa denuncia.

Proprio la mancanza di illecito ha permesso di far retrocedere l’accusa a Gianello in un semplice comportamento antisportivo che ha permesso anche la cancellazione della responsabilità oggettiva del Napoli per essere proprietario del tesserino dell’ex portiere azzurro.

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