46 giorni dopo la sentenza, quasi un anno dopo l’ultima partita da titolare, è arrivato il Catania – E’ passato molto tempo dalla mia ultima partita. Ci tenevo a fare bene. E’ stata una settimana intensa perchè mi aspettavo di giocare. Ma sono contento di essere andato bene.
Una settimana intensa ma anche l’ultimo mese – E’ stato un mese difficile. Solo chi ci sta dentro può capire. Sono molto contento che l’abbiamo superato, sia Paolo che io. L’abbiamo fatto alla grande e devo ringraziare la mia famiglia ma soprattutto mia moglie, che mi ha sopportato in questo mese dove ero molto triste.
Come hai vissuto la sentenza che ha dichiarato la tua innocenza – Ero a casa con la famiglia ed ogni tanto guardavo il cellulare. Poi sono andato a prendere mio figlio al doposcuola e l’ho sentito alla radio. Ho chiamato Paolo e ci siamo messi a piangere perchè sapevamo quello che avevamo sopportato questo mese. Abbiamo sofferto tanto ma l’abbiamo nascosto bene.
Le partite con Palermo e Roma in Curva B vi ha fatto sentire l’affetto della tifoseria? – Certo. E’ stato importante per noi. Sono state belle partite viste da fuori. A noi faceva piacere essere difesi dai tifosi e anche da voi giornalisti.
Ti ha fortificato questa vicenda? – Certo. Sai di essere innocente e non vedi l’ora di scendere in campo e dimostrare i tuoi valori.
Grava, per Mazzarri, è un campione, un punto di rifermiento – Parole bellissime, mi hanno reso felice. Poi anche perchè lui è un grande uomo prima di essere un grande allenatore. Mi è sempre stato vicino, come durante la squalifica. Queste parole mi fanno piacere e mi riempiono d’orgoglio.
Alla fine Mazzarri ha puntato su Grava ed ha vinto – Sì. Mi ha dato la possibilità di togliermi un’altra soddisfazione ed ho dimostrato che sono pronto quando serve.
La scintilla con Mazzarri quando è scattata? – Il mister parla molto con noi giocatori ma penso che la scintilla sia scattata per l’impegno che metto negli allenamenti. Lui guarda molto questo aspetto.
Ti senti orgoglioso di quello che hai fatto a Napoli in 9 anni – Mi capita spesso. Ci penso molto. Ma poi subito penso che il passato nel calcio si dimentica presto e bisogna sempre dimostrare. Se sabato giocavo male avrei cancellato tutto quello che ho fatto di buono.
Sentivi i fucili puntati su di te? – Non ci penso a queste cose. Quando scendo in campo penso solo all’avversario.
Lazio – Napoli, sfida importante ma a Napoli tutti sognano – Si sogna ma come diceva il mister la classifica va’ guardata fino ad un certo punto. Va’ guardata a fine campionato. Sabato è una sfida importante, contro un avversario difficile.
In tanti non firmerebbero per il secondo posto – Sono il primo che non firmerebbe.
Europa League, sei di nuovo in lista – Sono molto contento. L’Europa è un grande palcoscenico ed è un altro traguardo, speriamo di andare avanti.
Può inserirsi qualcuno nella lotta tra Juve e Napoli? – Sì, il campionato è ancora molto lungo ed aperto.
Tutti parlano della sfida del 1 marzo tra Juve e Napoli, avvertite questa attesa – Lo si percepisce. Se ne parla per strada. Ma prima di questa sfida c’è molta strada da fare e dobbiamo arrivarci concentrati.
Attenzione alla Lazio – Sicuramente. Sono una buona squadra, nonostante gli mancherà qualcuno. Stanno facendo bene e sarà una sfida difficilissima.
37 anni a marzo, poi.. il tuo desiderio? – Devo ancora compierli, poi ci penserò. Ora penso solo al campo ed a farmi trovare pronto quando posso. Poi è chiaro che mi piacerebbe continuare con il Napoli sia dentro che fuori dal campo ma dipende anche dalla società.
Ofere, Moscardelli e Gomez.. fermati anche con le brutte – A volte serve anche un po’ di sana ignoranza, farsi sentire in campo è importante. In questo modo i giocatori avversari ci pensano due volte prima di mettere la gamba e sanno che i difensori azzurri vendono cara la pelle.
I complimenti di Bruscolotti – Mi fanno piacere, è un grande. Ho imparato tanto da lui, mi ha anche allenato.
Quale soprannome ti fa più piacere? – Fanno piacere tutti, significa che ho fatto qualcosa di veramente buono. Sono molto legato alla maglia, alla società, ai tifosi. Li devo ringraziare perchè dalla Serie C mi hanno permesso di togliermi molte soddisfazioni.
Napoli più forte dei tuoi 9 anni azzurri? – Penso di si. Nonostante tutti, all’inizio, dicessero che ci eravamo indeboliti, i risultati dimostrano il contrario. In rosa tutti si sacrificano per tutti.
Tra tutti gli attaccanti che hai fermato quale ti ricordi bene? – Sempre Ronaldinho, è stata una partita indimenticabile e che porterò sempre con me.
Situazione Cavani, che dici? – Noi siamo contenti di averlo con noi e speriamo che ci aiuti a vincere qualcosa di importante. Da tifoso e non da compagno di squadra gli posso dire che quello che gli da’ Napoli non glielo darà nessuna altra piazza.
In 9 anni cosa è cambiato? – Tante cose e tutte in meglio. Siamo partiti dalla Serie C, una serie che non competeva al Napoli. Ora siamo in A e ogni anno puntiamo sempre più in alto.
Emanuele Calaiò, è tornato. Che ti ha detto? – Ha detto che è cambiato quasi tutto ed in meglio. Questo deve inorgoglire la società che ha fatto crescere questa squadra.
Hai mai fermato Cavani in allenamento? – E’ difficile, ma ci si prova.
Rolando, che impressione ti ha fatto? – Veramente buona. E’ uno che lavora molto, a disposizione della squadra. Poi mi ha fatto piacere che sia rimasto impressionato dal San Paolo ma gli ho detto che non ha ancora visto niente.
Cannavaro ancora senza Nazionale – Lo trovo incredibile. Non lo capisco neanche io. Non mi parlate di difesa a 3 o a 4, perchè Mazzarri spesso poi o parte o passa a 4. Penso che Paolo abbia dimostrato di meritarsela e spero che prima o poi la troverà, questa benedetta convocazione.
200 in A o primo gol in massima serie, cosa scegli? – Sono difficili entrambe.
Articolo modificato 6 Feb 2013 - 14:25