Le prospettive mutano , i pensieri si riposizionano, e l’incompetente di ieri nella notte diventa il nostro eroe.
Non siamo per questo canne al vento, è la natura umana (non solo quella dei napoletani) a possedere questo vizio di ribaltare al primo sorriso l’idea che avevamo maturato su quel tale o quella tale.
Siamo secondi, splendidi, forti, abbattiamo gli avversari come sagome al poligono, e viene naturale concedere il trionfo nella piazza a chi ieri era giudicato “incapace a leggere la partita, fondamentalista di un unico modulo, eviratore di giovani“.
Come è leggera la convinzione umana, una convinzione che si rivela poi non esser tale, ma solo delusione, al primo do di petto vocalizzato dai nostri tenori.
Le opinioni per uno strano caso non sono più “esperimenti” soggettivi dell’anima, sono invece certezze fondate su principi matematici.
Sedici punti su diciotto nelle ultime sei gare? Ecco che l’opinione di prima si lava la faccia e scopre sotto la sporcizia un’altra opinione attendibile, figlia del risultato. Semplice così, si gioca sul sicuro e si vince facile.
Rabdomante delle radio e delle tv in ogni salsa, ascolto da poltrone sfondate dalle eccessive permanenze che il mister da Gennaio è cambiato, ha capito, si è regalato la possibilità della diversa disposizione. Guarda caso…proprio da Gennaio, proprio in coincidenza della risalita e della vittorie.
Dio come siamo buoni e intelligenti. In fondo non ci costa nulla. Ma come è indegno l’uomo che misura le parole e le convinzioni sul freddo dato che non può che regalargli ragione. Come siamo buoni…
Carlo Lettera
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