E’ la Nigeria la vincitrice dell’edizione 2013 della Coppa d’Africa, dopo aver sconfitto, nella finalissima di Johannesburg, la sorpresa del torneo il Burkina Faso.
Chi si aspettava una goleada è rimasto deluso per via di un risultato sempre in bilico in una partita il cui equilibrio è stato rotto da una prodezza di Mba (28′), bravissimo a raccogliere un pallone vagante, superare con un “sombrero” un difensore avversario e, sempre al volo, scaricare di sinistro alle spalle di un incolpevole Diakitè, che può solo ammirare il pallone insaccarsi alla sua sinistra.
E’ la rete decisiva, quella che fissa l’1-0 finale a favore dei nigeriani e non poteva esserci modo migliore, di questa meravigliosa segnatura, per chiudere degnamente il torneo che la squadra di Keshi ha meritato di vincere, partendo nel novero delle favorite, ma non delle potenziali vincitrici e acquisendo consensi nel corso del torneo. Le “Super Aquile” tornano così sul tetto d’Africa per la terzo volta nella loro storia, a 19 anni di distanza dall’ultimo trionfo, datato 1994, quando in finale piegò 2-1 lo Zambia, ironia della sorte proprio la nazionale a cui succede nell’Albo d’Oro della competizione.
Cala il sipario in Sudafrica, ma l’appuntamento per la prossima edizione è dietro l’angolo; tra due anni infatti, la nazionale di Keshi dovrà mettere in palio il titolo in Marocco, paese ospitante dell’edizione 2015. Appuntamento precoce si, ma non imminente, perchè adesso è il momento dei festeggiamenti, per celebrare il ritorno “in auge” di una nazionale che ha ritrovato gli antichi splendori smarriti strada facendo dopo il boom di metà anni ’90.
Onore ai vincitori, ma anche e soprattutto ai vinti. Il Burkina Faso ha sorpreso un intero continente arrivando ad un passo da uno storico traguardo, ma è già tanto essere arrivati in finale, per una nazionale etichettata come outsider e sicuramente relegata, alla vigilia, come una vittima sacrificale di nazionali più blasonate e tecnicamente dotate. Il calcio è anche questo, non sempre il più forte vince, ed il Burkina Faso ne ha dato ulteriore dimostrazione. Bravissimi.