Cinque stagioni in azzurro, una fascia destra conquistata e dominata sin dal primo momento, senza mai risparmiarsi nè fermarsi. Momenti di calo (come recentemente verso la fine dell’anno solare, poi la rinascita con il gol a Siena), momenti durissimi (l’infortunio in quel maledetto Napoli-Lazio, fine del capolinea di Reja e della sua stagione 2008-2009), ma anche momenti di gloria, tanti momenti di gloria. Suo il gol decisivo per la vittoria sul Bologna nell’esordio dell’era Mazzarri, una settimana dopo è suo anche un altro gol decisivo, stavolta per la vittoria esterna a Firenze (ricordate? Assist di Denis e gol sul primo palo), poi ancora il golazo alla Van Basten contro il Livorno. Le sue caratteristiche di giocatore devastante sul lanciato e di grande fisicità lo fanno entrare anche in Nazionale, dove ormai è quasi una presenza fissa. E poi ancora l’annata della qualificazione in Champions, forse la sua stagione più complicata, che rivede la luce solo con quel gol di testa al Bologna, a seguito del quale scarica tutta la sua rabbia verso le tante critiche ricevute. E poi la stagione scorsa, quella delle grandi serate di Champions, dove Christian non trova lo storico gol ma fa un assist che rimarrà certamente nella storia del Napoli, quello del vantaggio a Manchester firmato Cavani. Anche al San Paolo si rende decisivo, con l'”assist” per l’autogol del maldestro Badstuber in Napoli-Bayern 1-1. Tre allenatori (Reja, Donadoni, Mazzarri) si sono avvicendati alla guida del Napoli da quando è qui, ma tutti lo hanno sempre considerato un titolarissimo, uno che anche quando non è al massimo va schierato e che quando è in difficoltà aspettato. Una mascella da attore di Hollywood, un fisico da centometrista ma ormai un cuore da vicentino trapiantato a Napoli. Un freddo nella terra del calore e della passione. A volte gli opposti si attraggono. Auguri Christian, buon 31° compleanno, altri dieci, cento, mille inchini alla Curva!
Articolo modificato 11 Feb 2013 - 13:36