Ai microfoni di Radio Marte nel corso della trasmissione “Marte Sport Live” è intervenuto Alessandro Formisano. L’Head of Operations della SSC Napoli ha rivolto un appello ai tifosi sul comportamento da sostenere domani allo stadio ed anche un invito al Comune per permettere l’inizio dei lavori richiesti dall’Uefa per il San Paolo.
“I nostri tifosi hanno sempre comportamenti eccezionali per il loro calore ed il loro supporto alla squadra. Spesso però tale supporto viene valutato in maniera un po’ severa dai delegati Uefa ed il nostro stadio è già sotto diffida: ciò significa che se dovessero essere reiterati alcuni comportamenti rischieremmo un turno a porte chiuse. Per questo non bisognerà accendere petardi o fumogeni; evitare i laser e soprattutto non occupare le scale gialle che servono a permettere l’immediato intervento del personale sanitario.
Lavori in corso al San Paolo? Da oggi è iniziata l’ispezione Uefa per l’ampio protocollo che è previsto in occasione di gare internazionali. C’è stata inoltre una ispezione a dicembre in cui la Uefa ha richiamato l’attenzione del Comune per realizzare una serie di importanti interventi per consegnare allo stadio un decoro che al momento non abbiamo. Riguardano le infiltrazioni d’acqua ed il ripristino dei bagni più una serie di attività che richiedono tempo e risorse. Noi abbiamo sollecitato l’amministrazione da un po’ rendendoci disponibili ad anticipare il denaro e a realizzare i lavori affidando ad un tecnico il progetto per queste attività. Siamo in ritardo però perchè il Comune non ci ha dato il via libera e noi siamo in una situazione di grave disagio rispetto al cronoprogramma che avevamo dato all’Uefa e che ci pone in situazioni di imbarazzo verso gli organi europei. La data di scadenza è il 30 giugno 2013 e la Uefa può decidere di non farci giocare al San Paolo nel caso non rispettassimo tali tempi. Sarebbe un danno incalcolabile sia per le tasche del club che per quelle dei tifosi.
Preoccupazione? La programmazione richiede dei tempi da rispettare ed al momento tali tempi non sono rispettati. Tra l’altro noi nella nostra conversazione con le autorità competenti abbiamo deciso di renderci disponibili al massimo per i costi che anticiperemmo. A questo punto credo che i problemi siano burocratici; il nostro rapporto è eccellente e confidiamo che le cose possano risolversi. Tuttavia l’impegno che la Uefa ci chiede è molto oneroso non solo dal punto di vista economico per cui arrivare ad una settimana dalla scadenza non sarebbe il massimo nè possiamo permetterci di fare come successo ad ottobre quando in cinque giorni abbiamo dovuto fare gli straordinari nonostante la prescrizione fosse arrivata a luglio”.