Sedicesimi di finale, andata
Stadio San Paolo, Napoli
NAPOLI v VIKTORIA PLZEN 0-3
Le pagelle
DE SANCTIS 5,5 : La sua gara non è troppo impegnativa, e sul primo gol non può fare davvero nulla, ma potrebbe invece qualcosa in più sul secondo, quando non riesce ad impedire al pallone di Rajtoral di insaccarsi.
GAMBERINI 6 – La sua gara dura un solo tempo, durante il quale non demerita limitando l’azione di Kolar, il trequartista ceco che opera nella sua zona di competenza. Sbriga il suo senza infamia e senza lode, poi esce per esigenza tattica.
ROLANDO 6 – Un esordio che lascia davvero ben sperare, dopo svariati mesi di fermo forzato. Il portoghese mostra buonissime doti di palleggio, esibendosi in alcuni disimpegni eleganti, ma sa farsi apprezzare anche quando c’è da giocare col randello. Sui gol c’entra poco, nonostante l’imbarcata degli azzurri la falla non è dalle sue parti.
BRITOS 5,5 – Quando sembra avere in mano il controllo del reparto crolla miseramente, anche perché disastrosamente supportato da Zuniga, davvero in giornata negativa. Amministra bene Bakos e Tecl, ma i problemi grossi arrivano dall’esterno, quando c’è da uscire in raddoppio su Reznik e Rajtoral, assolutamente padroni della fascia.
MAGGIO 5 – Il ritorno in campo non è dei migliori, anche se l’inizio sembra confortante. La sua partita è un’alternanza di alti e bassi, dove i punti di alto portano a poco o nulla, mentre i punti di basso aprono degli squarci clamorosi nella sua zona nei quali, e fortunatamente, non preferiscono affondare.
DZEMAILI 5,5 – Il suo filtro a centrocampo è assolutamente deficitario, lasciando spazio e tempo per le giocate agli ottimi palleggiatori cechi. Il suo apporto alla causa cresce nella ripresa, quando il baricentro del Napoli è più alto e la freschezza atletica del Viktoria inizia a scemare. La sassata da fuori area che sfiora il gran gol è l’unica nota positiva della sua gara.
DONADEL 5 – Deve prendere il mano le chiavi del centrocampo azzurro, spezzare le trame del Viktoria e dettare il ritmo della manovra. Finisce spesso e (mal) volentieri fuori zona, trottelerrando senza meta nella propria trequarti. Come regista si limita a passaggi al limite del banale, con qualche cambio di gioco e poco altro. La scusa del ritmo di gara da ritrovare, adesso, non regge più, contro giocatori alla loro prima partita “vera” dopo tre mesi.
EL KADDOURI 6 – Nel primo tempo è tra i più brillanti degli azzurri, portando avanti palloni interessanti che però, o per troppa voglia di strafare o per eccessiva lentezza, non riesce a trasformare in giocate potenzialmente pericolose. Le idee ci sono, ed il talento non manca ma avrebbe bisogno di più tempo per integrarsi al meglio negli schemi.
ZUNIGA 4 – Per distacco il giocatore più disastroso della serata. C’è il suo zampino su tutte le marcature del Viktoria. Sul primo, non arriva a chiudere in tempo sul liberissimo Darida, sul secondo manda praticamente in porta Rajtoral, e sul terzo non sale con la linea difensiva per mettere in fuorigioco Tecl (che se c’era era millimetrico). Disastroso anche in fase offensiva, schiavo dei suoi arzigogoli senza costrutto.
PANDEV 5,5 – E’ suo il primo tiro davvero pericoloso verso la porta avversaria, dopo il quale non si annotano spunti di tal nome. Gioca spesso spalle alla porta, e quando riesce a girarsi cerca la giocata a sensazione senza mai però cavare un ragno dal buco. Almeno, fisicamente regge tutta la gara, e questo è un buon segno per il futuro.
CAVANI 5,5 – La generosità non manca mai, ma un paio di errori sotto porta vanno sicuramente messi evidenza, considerata l’elevata qualità del soggetto in questione. Il campo non aiuta, fattore a cui va aggiunta la grande gara della coppia di centrali Cisovsky-Prochazka che non gli lasciano spazio utile per colpire.
HAMSIK 6,5 – Ha sulla coscienza una rete praticamente fatto, sparando alle stelle un pallone regalato da Prochazka, ma è innegabile come il suo ingresso in campo abbia portato enormi benefici all’attacco azzurro. Parte da lontano e punta verso la porta avversaria, e solo un grande intervento di Kozacik sventa le minaccia.
Presenza sempre più indispensabile per questa squadra, per carisma, tecnica e personalità.
CALAIO’ 5 – Il suo ingresso in campo non sposta gli equilibri a favore del Napoli. Sul suo conto solo un paio di sponde e poco altro. Entra in contesto tattico che prevede un certo caos offensivo, nel quale la sua collocazione lo vede come fulcro più avanzato. In queste condizioni, funziona poco.
INLER 5,5 – Entra ad una manciata di minuti dalla fine, ma se i trequartisti cechi arrivano comodamente palla al piede fino al limite dell’area, fino all’ultimo istante di gara, un po’ di responsabilità ce l’ha anche lui.
MAZZARRI 4,5 – Una debacle che non ha scusanti. La squadra è scesa in campo con il piglio della “grande” che ha già in mano la qualificazione, tenendo in misera considerazione una squadra dagli ottimi fondamentali come il Viktoria Plzen. Non percepisce la manifesta inferiorità di Zuniga sulla sinistra, in balia delle onde tenendolo in campo per tutta la gara ed è imperterrito nella riproposizione di Donadel, ci spiace dirlo, ancora una volta inadeguato ad un contesto come L’Europa League. Inutile girarci intorno, ma il Napoli è praticamente fuori dall’Europa League.
Articolo modificato 14 Feb 2013 - 21:30