Fu in quel giorno che il prode Mazzarri fece la sua scelta. Squadra ritirata.
Ebbene sì. Gli azzurrini, proprio loro, proprio quelli che avevano appena battuto il Lecce con un 4-0 roboante, proprio quel Radosevic cha aveva incantato all’esordio con una doppietta, proprio quel Roberto Insigne che già sembra grande e quel Palma che tutti vogliono, ebbene, proprio loro via, in ritiro. Basta Viareggio, tornatevene a Napoli.
Sì, perché Mazzarri la sua decisione l’aveva presa con determinazione, e una buona dose di fervore. Il 3-0 in casa contro il Plizen non era andato giù per niente.
Anche i giornalisti furono spiazziati, in particolar modo quelli che si erano entusiasmati a raccontare le gesta dei giovanissimi azzurrini in quel di Viareggio. Basta, chiudete baracca e burattini pure voi, date la disdetta agli alberghi e tornatevene a casa.
Ebbene, il ritorno di Europa League incombeva come una minaccia. Ma Mazzarri era deciso, e nulla poteva farlo tornare indietro, manco fosse stato di nuovo il compleanno di Cavani, con una settimana di ritardo. Sull’aereo che portava in Repubblica Ceca, infatti, non c’era Cavani, non c’era Maggio, non c’erano De Sanctis e Cannavaro. Non c’erano Inler e Dzemaili, non c’erano Britos e Gamberini, né l’ultimo arrivato Rolando. Ebbene sì. Forse avete già capito.
In terra ceca scese in campo la Primavera. Ebbene, amici lettori, la sorpresa, questa volta, la facemmo noi a loro. I mattacchioni del Plzen si aspettavano una squadra tecnica tutta all’attacco e invece si trovarono di fronte undici ragazzotti che giocavano prima con la testa e poi con i piedi. Crispino dava sicurezza, Allegra scendeva sulla fascia a meraviglia, Palma il solito mastino a centrocampo. Insigne, Scielzo e Tutino sembravano tre tenori, quelli veri, quelli di una volta.
Ecco, a dirla proprio tutta il risultato fu clamoroso. 4-0, ma per loro. Il Napoli uscì dalla Coppa, ma senza rimpianti. I big si erano riposati, i top player non si erano fatti male, e il Campionato poteva ripartire. L’aveva detto Saurini a Mazzarri: “Il calcio si gioca prima con la testa e poi con i piedi!”
*Il presente articolo è sconsigliato a tutti coloro non abbiano ancora digerito la sconfitta di giovedì. Da leggere con buona dose di ironia e di umorismo
Raffaele Nappi
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Articolo modificato 16 Feb 2013 - 11:02