Entro lunedì in Procura, presso la sezione coordinata dal procuratore aggiunto Giovanni Melillo (che si occupa da tempo, e con successo, dei cosiddetti “reati da stadio”), arriveranno tre distinte informative. A spedirle sono i carabinieri del comando provinciale, che indagano sull’accoltellamento all’addome di un ceco avvenuto poco dopo le sei di giovedì pomeriggio nei pressi di piazzale Tecchio; su una seconda aggressione portata a termine contro un altro supporter del Viktoria, conclusasi con un selvaggio linciaggio (almeno cinque-sei persone sul malcapitato) e con la frattura del setto nasale e di ferite multiple al viso e alle costole; e su un terzo agguato – sempre contro un gruppetto isolato di cechi – che solo per un miracolo non è degenerato come i primi due. Fatti gravissimi che dimostrano – questa è la pista seguita dagli inquirenti – ed anzi rafforzano una convinzione già radicata: c’è qualcuno che sta cercando di ricattare la dirigenza della Società sportiva calcio Napoli. C’è un drammatico filo rosso sangue che lega questi ultimi tre fattacci a un deja vu tristemente noto: basta scorrere gli eventi legati alle ultime partite di coppa europee disputate in casa dalla squadra di Mazzarri per accorgersi (e riuscirebbe a farlo anche un bambino) che qualcosa davvero non quadra più. Già lo scorso anno Napoli e il Napoli si erano – loro malgrado – “distinti” per una pessima accoglienza riservata ai tifosi delle squadre avversarie. Cose mai viste in Europa. E’ la cronaca nera che si mescola a quella sportiva negli ultimi due anni. Contro i supporters del Chelsea, contro quelli del Manchester City e contro quelli del Liverpool; contro i romeni che seguivano la loro squadra, Steaua Bucarest, e poi – ancora – ed è storia di qualche mese fa, contro i tifosi dell’Aik Solna, squadra svedese. Insomma, un manipolo di delinquenti, sempre lo stesso, mosso sempre dalla stessa “mente”, pianifica una vera e propria caccia all’uomo quando si scende in campo per onorare le coppe europee. Ma chi, e soprattutto perchè – per quale assurdo motivo – fa tutto ciò? I carabinieri e la Digos della questura di Napoli un’idea precisa se la sono già fatta. Sanno anche quale sigla di ultrà azzurri si nasconde dietro questi atti che definire teppistici è assolutamente riduttivo. Ora serve massimo rigore e severità.
Fonte: Il Mattino
Articolo modificato 16 Feb 2013 - 12:33