Era tutto perfetto.
Il sole, il caldo, la bomba di Totti la sera prima, la sconfitta del giovedì precedente che avrebbe dovuto dare voglia di riscatto e motivazione a far bene, i 40000 al San Paolo, così come piace a Mazzarri senza che trovi incommentabili scuse, un gruppo da minimo 40 persone in curva che ha voglia di stare unito per un obiettivo unico.
Era tutto perfetto.
Behrami aveva recuperato, Insigne pure. Armero debuttava dal primo minuto, Cavani era a digiuno da troppo. Io avevo persino ricordato di portare gli occhiali a differenza di giovedì in Europa League, quando, con un gesto inconsapevole e premonitore, ho evitato di vedere bene lo scempio.
Era tutto perfetto.
Il minuto di silenzio per Imbriani cominciato come al solito con l’applauso, le due curve unite nelle parole da dedicare all’ex numero dieci azzurro: “Napoli non potrà dimenticare Imbriani … uomo e professionista esemplare”. C’era persino una bandiera nuova a sventolare: Totò e la scritta “Napoletani si nasce” insieme a quella di Diego.
Era tutto perfetto.
Insigne aveva cominciato bene, saltava l’uomo e offriva assist allettanti, Britos sovrastava chiunque di testa, Behrami lottava come nessun altro mai. Badate bene, soprattutto i “nostalgici garganici”, ho detto come nessuno mai. In mezzo al campo, in difesa e persino con qualche guizzo in avanti. Tanto che qualcuno ha sperato fino alla fine in un suo goal. Che se lo sarebbe pure meritato.
Era tutto perfetto.
De Sanctis che probabilmente sotto effetto di psicofarmaci aveva abbandonato le sue prestazioni folli degli ultimi tempi e salvava un po’ di occasioni nel primo tempo della Samp. Le uniche che io ricordi. Tanto che qualcuno dietro di me era molto arrabbiato per qualche mormorìo sui soliti rinvii perditempo del pirata. Ingenerosi tifosotti che sanno solo innervosire.
Era tutto perfetto.
Avevamo applaudito tra il primo e secondo tempo. Nulla era compromesso. Nonostante un Mesto buono per lo Stabia, a detta dell’uomo senza costole: che se lo Stabia avesse fatto la squadra con tutti quelli che di volta in volta lui gli vorrebbe dare, a quest’ora sarebbe stata in zona Champion’s. Praticamente dietro di noi. Scontro diretto Napoli-Juve…Stabia! Ma lo assecondiamo come sempre e applaudiamo anche a lui. Avevamo incoraggiato Armero, speravamo che Insigne avesse finito d’intestardirsi nel dribblare fino in porta, incitavamo i negativi a non lamentarsi e a continuare a tifare. E nel frattempo giravano cose da mangiare improbabili. Gallette di riso comprese.
Era tutto perfetto. O quasi.
Il campo non era perfetto. A dirla tutta era molto lontano anche dalla decenza. Qualcuno nota come i giocatori sono più attenti a fare i giardinieri che a fare goal. E infatti.
L’uscita fuori area di De Sanctis a fine secondo tempo non è stata perfetta. Anzi, a dirla tutta mi ha fatto pensare che fosse finito l’effetto degli psicofarmaci. Ma gliela perdoniamo pensando alle parate del primo tempo e speriamo che alla prossima prenderà una dose più elevata e duratura almeno per 90 minuti.
Il palo di Hamsik non ha aiutato la perfezione della giornata. Hamsik stesso ci regala una prestazione molto lontana dalla perfezione, eppure come suo solito avrebbe potuto bilanciarla con un goal.
Una piccola parte di tifosi non sono stati perfetti. Anzi, a dirla tutta, sono stati molto lontani dall’essere veri sostenitori. Quelli che a fine partita hanno fischiato, precisamente. Quelli che non sanno cosa significhi sostenere sempre comunque una squadra che comunque si ritrova a -4 da una Juve che, seppure perde qualche punto per strada, riesce a riprendere sempre le redini del campionato. Per demerito altrui e per merito proprio. Quelli che la partita dopo una sconfitta restano a casa, per poi fare a cazzotti pur di accaparrarsi un posto per le partite di cartello. Quelli che appunto non sono perfetti e non lo saranno mai.
La rapina a Marek Hamsik a fine partita rende ancora più imperfetta la sua giornata. E mette in evidenza quanto questa città non sia perfetta per niente.
Ma qualcuno una volta disse: “La perfezione ha un grave difetto: ha la tendenza ad essere noiosa.” Beh, evidentemente noi dovremmo divertirci ancora un po’.