Viktoria Plzen v Napoli 2-0, le pagelle

viktorianapoliEuropa League 2012-2013
Sedicesimi, Ritorno
Doosan Arena, Plzen
VIKTORIA PLZEN v NAPOLI 2-0

Le pagelle

 

DE SANCTIS 5,5 – Sui gol non è impeccabile: sul primo non riesce a trattenere la bordata, seppure potente di Kovalik, mentre sulla seconda marcatura ceca, è troppo statico sul primo palo. Compie però alcuni interventi che potevano aumentare il passivo per i suoi. Ha avuto serate migliori, ma anche peggiori.

 

MAGGIO 4,5 – Dalle sue parti, specie nella ripresa si passa che è una meraviglia. Non è un caso che le due reti del Viktoria giungano da altrettanti buchi nella sua zona di competenza. In attacco poi, è l’emblema dell’imprecisione, scaricando decine di tentativi di traversoni sul corpo dell’avversario di turno. Disastroso su tutta la linea.

 

GAMBERINI 5,5 – Nel primo tempo è uno dei pochi a salvarsi cercando di mettere quante più pezze possibili, spazzando via dall’area palloni complicati. Nella ripresa naufraga insieme ai compagni di reparto, manifestando un certo nervosismo per un periodo-no che lo vede protagonista, suo malgrado.

 

ROLANDO 5,5 – Tende spesso ad uscire palla al piede per cimentarsi in giocate molto rischiose, andandosi infatti ad inceppare in zone di campo abbastanza anguste, costretto poi a giocate di emergenza per uscirne fuori. Riesce a controllare Bakos nel primo tempo, qualche problema in più con Tecl, che riesce a svicolare sull’esterno per trovare spazio vitali ed eluderne le marcatura.

 

ZUNIGA 5 – Nulla di che la sua prestazione, ma sicuramente migliore del suo omologo di destra. Qualche scorribanda sparsa sulla sinistra, ma nel complesso viene arginato più che bene Reznik. Tenta qualche sortita in combinazione con Insigne, ma i pochi traversoni od inserimenti prodotti sono davvero poca cosa.

 

DZEMAILI 4,5 – Riesce nella non brillantissima impresa di vanificare le pochissime azioni in velocità, prodotte nel primo tempo, con giocate di estrema lentezza. Troppo impacciato e sciupone  in fase offensiva quanto inefficace nell’azione di disturbo della manovra del Viktoria, orchestrata dell’esperto Horvath, troppo spesso libero di agire a metà campo.

 

DONADEL 5 – Ormai da lui non si aspettano grandi cose, ma riesce ad offrire sempre quel qualcosa in meno di quanto si aspetti. La posizione di playmaker non è adatta ai suoi tempi ed ai suoi piedi, e la manovra del Napoli ne risente. A suo carico qualche cambio di gioco, qualche contrasto, per un bottino complessivo davvero irrisorio.

 

BEHRAMI 5,5 – Anche lui sembra sceso in campo con una certa svogliatezza. Certo, la grinta non manca, ma abbassa il suo ritmo di gioco appena si ha sensazione che la qualificazione non possa essere raggiunta. La sua sostituzione è come un atto di resa da parte di Mazzarri.

 

PANDEV 4,5 – Prestazione davvero opaca dove sparisce dalla gara ancor prima di esservi entrato. Non lo si vede praticamente mai al tiro ed è praticamente slegato dal resto del reparto, lontano decine di metri da Insigne e scollegato da Calaiò prima e Cavani poi, incapace di trovare un barlume di intesa. Gelato dal freddo, sia nelle gambe che nelle idee, lo aspettiamo a Udine. Quello vero.

 

INSIGNE 6,5 – E’ l’unico da salvare nel marasma generale. Nel primo tempo ci prova in almeno tre occasioni, scaldando i guantoni dell’altrimenti infreddolito Kozacik. Gioca ad almeno 35 metri di distanza dall’area di rigore, totalmente defilato a sinistra ma rimane l’unico anche nel secondo tempo a creare grattacapi alla difesa del Viktoria, nonostante compaia a sprazzi nel match, dopo lunghe parentesi di vuoto.

 

CALAIO’ 5 – Lotta contro la linea difensiva ceca, ma è una battaglia impari che lo vede sconfitto sin dalle prime battute, ma non solo per colpa sua. Male assistito, o per meglio dire mai assistito dai suoi fornitori di fiducia, Insigne e Pandev a cui si aggiunge Cavani nella ripresa, quindi reso inefficace dal confusionario schema pluri offensivo proposto da Mazzarri. Sfiora la rete sul finale di gara, quando ai più sembrava fosse scomparso dal campo.

 

CAVANI 5,5 – Allunga il suo digiuno di reti, ma almeno prova in un paio di occasioni a mettere paura ai difensori del Plzen. Parte spesso da destra, comportando il totale oscuramento di Pandev dalla partita, ma almeno, rispetto al macedone, ha modo di saltare l’uomo e provare la conclusione. Poca roba, sia chiaro.

 

INLER 5 – Non toglie e non aggiunge niente alla manovra del Napoli. Il suo baricentro troppo alto favorisce il contropiede del Viktoria che colpisce puntuale come un cronometro svizzero. Troppo svogliato anche lui per poter incidere su una partita dal destino già segnato.

 

CANNAVARO 5,5. – Entra a pochi minuti dalla fine, ma il suo ingresso non offre sicurezza al traballante reparto difensivo azzurro, che rischia il tracollo in più di una circostanza, soprattutto nel finale.

 

 

MAZZARRI 5 – Gli si chiedeva una qualificazione che avrebbe avuto del miracoloso, ma il problema non è stata l’eliminazione, già sancita la settimana scorsa, ma l’approccio della squadra in campo; è stato preoccupante il crollo degli azzurri quando sono entrati in campo i cosiddetti “titolarissimi”, evidentemente già proiettati con mente e fisico già a Udine o addirittura con la Juventus. Un passivo di 0-5 contro il Plzen, sebbene si sia dimostrata una buona squadra, è francamente inaccettabile, ma lo è ancor di più la scialba prestazione di questa sera, alla stregua dell’amichevole del giovedì per concentrazione e grinta. Speriamo adesso di vedere il “vero” Napoli ad Udine, per evitare di entrare in un vero e proprio stato di emergenza.

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