Gli esterni del Napoli: quando le certezze vengono meno

Maggio_Christian_2013-320x233Una delle caratteristiche principali del Napoli, più in generale delle squadre di Mazzarri, è  il gioco sulle fasce dei due esterni istruiti tatticamente a proporsi con continue sovrapposizioni. Se gli avversari riescono a bloccare le ali azzurre gli schemi del tecnico livornese ne risentono in modo incredibile, ed assistiamo il più delle volte a passaggi orizzontali che non riescono ad aprire le difese rivali. L’importanza del ruolo non è da leggere soltanto in chiave offensiva, anche a livello difensivo bisogna essere in grado di coprire l’intera fascia prestando particolare attenzione alle diagonali, che sono fondamentali per chi opta per la difesa a tre.

Tutto ciò comporta un dispendio di energie altissimo ed eventuali cali fisici, come a quelli a cui stiamo assistendo, si ripercuotono sull’intera squadra che diventa facilmente vulnerabile e poco pericolosa. Il gioco del Napoli è molto dinamico e veloce, si basa su intensità ed aggressività; se gli esterni non sono rapidi nella chiusura  la squadra si trova sfilacciata, i centrocampisti tendono a ricoprire tutti gli spazi della propria metà campo creando inevitabilmente vie centrali che gli avversari spesso sfruttano.

Mazzarri ha sempre riposto piena fiducia nei suoi uomini affermando che la condizione fisica si recupera sul campo, giocando con continuità. L’arrivo nel mercato di riparazione di Armero oltre ad offrire una valida alternativa al tecnico, dovrebbe essere uno sprono per i compagni a recuperare il prima possibile il passo dei tempi migliori per non rischiare di perdere il posto.

Intanto il Napoli si appresta ad affrontare la settimana che decide gran parte del suo campionato, affrontando nel giro di cinque giorni Udinese e Juventus; ha un bisogno disperato di ritrovare la forma dei suoi  giocatori migliori e, perchè no, quel pizzico di fortuna che il più delle volte trasmette fiducia ed aggiusta le cose.

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