Se si dà un’attenta occhiata, muniti di binocolo e obiettività, le acque che ora destano maggiori preoccupazioni presentano un azzurro vivo, intenso, passionale. Quando il clima è favorevole, esse sono animate da piacevoli correnti che riscaldano il cuore di chiunque le attraversi. Un autentico paradiso, sconquassato, purtroppo, da una fase di turbolenze moleste e poco visibili per coloro che non hanno mai provato a spingersi oltre la propria provincialità. Fatto sta che il massimo baluardo in questione, il pirata Morgan De Sanctis, sta cedendo il passo dopo anni di onorata e affidabile navigazione. Lo spiacevole quanto inatteso increspamento marino ha indotto il temerario Morgan a commettere errori banali, sottolineati dall’incredulità di chi sperava di poter agire con le spalle eternamente coperte. L’effetto domino di questo disagio ha mandato fuori rotta, seppur di poco, la nave ammiraglia della compagnia regina: comprensibile il turbamento collettivo riguardo l’immediato futuro.
Ci si interroga su come si possa recuperare il punto di riferimento del proprio assetto difensivo, in vista di un confronto all’arma bianca contro una corazzata decorata con vessilli bianchi e neri. Le capacità dell’umile Morgan non vanno messe in discussione; pur avendo dei limiti, ha sempre garantito un consistente contributo alla causa evitando di appoggiarsi agli evanescenti subalterni selezionati incautamente per il suo ruolo. Lui non vuole essere rimpiazzato, però desidererebbe che ci fosse una buona dose di rispetto per quello che fa, anche da parte di chi ha storto il naso in occasione del rinnovo. Se ciò avverrà, l’ago della sua bussola tornerà all’efficienza di una volta, scongiurando il verificarsi di scenari devastanti. Magari con una manovra brusca della chiglia partenopea, capace di consegnare, al di là di ogni previsione, penetranti traiettorie vincenti in una territorialità tricolore più vicina del solito.
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Articolo modificato 23 Feb 2013 - 09:02