La certezza è una: il ritorno al modulo che del Napoli di Mazzarri è il marchio registrato, dopo il mezzo esperimento di Plzen. E poi? E poi le carte sono ancora sul panno (prato) verde, mescolate e pronte a essere messe in fila per 3-4-1-2, in vista della prima di due partite talmente delicate, da ispirare a Cavani la frase: “Con l’Udinese e la Juve ci giochiamo lo scudetto”. Molto bene, allora, meglio prepararsi a dovere. E anche studiare la migliore formazione possibile per la prima delle due tappe fondamentali. Indicazioni: Armero prenderà il posto di Zuniga, mentre Maggio-Mesto è un ballottaggio molto vivo. Davanti, rispetto a Plzen, dentro Hamsik e Cavani dal primo minuto, con Pandev che, nelle idee del tecnico, una volta valutata la complessiva condizione dopo la gelida trasferta ceca, è favorito su Insigne.
EX AVVELENATO – Ieri, come di consueto a due giorni dalla partita, e a maggior ragione dopo il viaggio di metà settimana nella città della birra pilsner e della Skoda, a dieci gradi sottozero, la squadra s’è cimentata più che altro in una seduta di scarico al centro sportivo di Castelvolturno. Tra il defatigante e le lezioni tattiche, che di Mazzarri sono il pane quotidiano. Nulla al caso, come sempre. E non è un caso, a questo punto, pensare che il tecnico azzurro punterà sulle motivazioni, e sulla gamba agile e possente, di Pablo Armero. Il grande ex. L’ultimo in ordine di tempo, considerando che è stato acquistato dall’Udinese a gennaio. Ci sarà, Pablito, e sostituirà Zuniga, l’amico e connazionale, recitando da mancino naturale su una fascia percorsa in lungo e in largo per due anni. Quante motivazioni, per lui: già molto prima di fare armi e bagagli per Napoli, infatti, Guidolin lo aveva escluso per cinque volte di fila (concedendogli appena una ventina di minuti con la Samp). Da valutare il collega di fascia destra: Mesto è un’idea che prende quota, ma la candidatura di Maggio è sempre valida nelle idee. Sempre.
L’ATTACCO – Per il resto, davanti a De Sanctis il tris centrale sarà composto da Campagnaro, Cannavaro e Britos e neo papà di Emilia, data alla luce ieri da sua moglie Virginia (auguri). In mediana, Behrami e Inler, con Hamsik pronto a fare l’altalena tra le linee e a cimentarsi in quegli inserimenti che sono il micidiale marchio di fabbrica. In attacco, Cavani e Pandev più che Insigne. La questione è semplice: il gioco si fa duro, dicevamo, e se Mazzarri, dopo aver parlato con il diretto interessato, capirà che re Goran non è stanco, punterà sul giocatore di maggiore esperienza a sua disposizione. Altrimenti, tutto sul talento d’oro di Lorenzo.
Fonte: Corriere dello Sport
Articolo modificato 24 Feb 2013 - 11:06