La Juve è risalita a più sette. Il Napoli è chiamato prontamente a rispondere. Una vittoria a Udine per tornare a meno quattro alla vigilia dello scontro diretto di venerdì prossimo al San Paolo. Trasferta insidiosissima stasera nel posticipo al Friuli, campo storicamente difficile per gli azzurri.
Il Napoli è chiamato a rialzare la testa dopo le due figuracce in Europa League con il Viktoria Plzen e i due pareggi consecutivi in campionato con Lazio e Sampdoria e soprattutto dopo le ultime tre gare senza gol. L’ultimo successo degli azzurri contro il Catania, era inizio febbraio. Poi il rallentamento dopo il mese di gennaio vissuto ad altissima velocità e comunque la serie utile di otto risultati consecutivi. La squadra di Mazzarri deve però fare i conti con la stanchezza per la partita di giovedì sera in Europa League: gli azzurri hanno potuto svolgere solo due allenamenti veri e la condizione non è brillantissima in questo periodo. Partita per uomini veri, serve una prestazione di carattere e di grande umiltà, modello Siena. Squadra corta, attenta in fase difensiva e pronta a colpire alla prima occasione utile.
Napoli operaio ma guidato ovviamente dalle sue stelle, Hamsik e Cavani, in difficoltà nell’ultimo periodo. Settimana difficile per lo slovacco, la rapina del rolex subita in auto domenica scorsa dopo la partita con la Sampdoria, poi la febbre che l’ha costretto a saltare la trasferta di Europa League. Periodo difficile per Cavani, che non segna dalla trasferta di Parma di fine gennaio, il Matador è ancora alla ricerca del primo gol a febbraio. Hamsik e Cavani sono decisivi nel Napoli: le loro reti hanno portato una percentuale altissima di punti, quando segnano loro poi il Napoli vince. Marek è l’uomo squadra, quello che fa girare il Napoli, il punto di riferimento per tutti. Edinson è il finalizzatore, quello che traduce in gol il grande lavoro della squadra. Il Napoli attende un loro guizzo, una giocata decisiva, attende una zampata d’orgoglio dai suoi campioni in un momento di difficoltà.
Partita dura. L’Udinese di Guidolin ha conquistato in casa sette vittorie e quattro pareggi e ha perso solo con la Juventus e nel girone di ritorno ha sempre vinto. Una formazione pericolosissima al Friuli, un osso sempre molto duro per il Napoli. Sempre interessanti le sfide tra Mazzarri e Guidolin, molto attenti alla tattica e alla cura dei particolari, due tecnici che tengono d’occhio la propria squadra e anche quella avversaria. Una partita a scacchi, due formazioni simili, un’idea di calcio che parte dalla stessa convizione, la difesa a tre. Cambia qualcosa a centrocampo, a cinque quello dell’Udinese, a quattro quello azzurro. E poi in attacco Guidolin gioca con le due punte, Muriel e Di Natale, Mazzarri lancia il tridente con Hamsik in appoggio a Cavani e Insigne.
Napoli chiamato ad accorciare, la pressione sarà quella di sempre, gli azzurri più volte quest’anno hanno giocato dopo la Juve e quindi con l’obbligo di dover vincere. Su questo Mazzarri, che ieri ha saltato la conferenza stampa di vigilia, è stato sempre chiaro: il Napoli il campionato lo fa soltanto su se stesso puntando ad arrivare il più in alto possibile. Certo è che questa trasferta di Udine ha un valore speciale perchè precede di cinque giorni la supersfida al San Paolo contro la Juventus. Arrivarci con un risultato positivo e comunque il più vicino possibile in classifica indubbiamente aumenterebbe l’autostima degli azzurri alla vigilia della partita che vale una stagione. Ma ora c’è Udine, stasera il Napoli è chiamato a rispondere ai bianconeri.
Fonte: Il Mattino