L’editoriale di Ivan De Vita: “Napoli-Juventus? Giochiamocela a Tombola”

editoriale_ivan_de_vitaSarà una notte insonne, tempestata di pensieri. Una di quelle notti in cui anche i “morti” (48) fanno sentire il loro “lamento” (60). Fremono, sbraitano, imprecano. Vorrebbero allontanarsi per qualche ora dalla dimora fredda e silente per accompagnare la loro “sposa” (63) azzurra all’altare della verità, immerso in un verde mai così verde. Tanto, almeno loro, il biglietto possono permetterselo. O, quanto meno, oltrepassato il giorno del giudizio, possono avvalersi del diritto di bestemmia.

Sarà una notte che i più “pazzi” (22) trascorreranno in ginocchio davanti alla “madonna” (8), implorandole di intercedere a favore della città di “Pulcinella” (75). In fondo, in settimana, l’avvento di Gesù di Villa Fiorito (33)  ha dimostrato quanto i miracoli siano all’ordine del giorno. Dalla “bocca” (80) di un “guaglione” (14) sempreverde a dispetto dell’età, è partito il grido del condottiero impavido: Alzate la gonna alla “Vecchia Signora” (89). Segatele i Tacconi come ho fatto io. Così potete guardarla negli occhi, specchio di tutta la sua “paura” (90)“.

Sarà una notte lunga, estenuante, eppure dicembre è alle spalle da un bel pezzo. La città del “caffè” (43) e della “musica” (55) attende trepidante il “mariuolo” (79) per antonomasia, quello capace di lasciare la sua impronta sempre, ovunque. Il portiere del “palazzo” (70). “E’ surdate” (12) dal pennacchio azzurro non vedono l’ora di infilargli “‘na funa ‘nganna” (39) e trascinarlo a mo’ di preda bellica in giro per le viuzze cittadine, esibendola con orgoglio al popolo festante.

Sarà una notte buia, inquietante. Si fantasticherà sul colore dell’alba calcistica. Il Napoli dipinto di blu affronta la Torino opaca e ostile. Bianca, nera, nessuna sfumatura. L’arroganza, “e’ renare” (46) e la discriminazione razziale si presentano alla dogana dell’ingegno e dell’ars vivendi. Polentoni nella terra del “capitone” (32). Due filosofie opposte d’interpretazione dell’esistenza, due figure asimmetriche che non troveranno mai un aggancio. E , come da tradizione, ancora una volta Davide proverà ad abbattere Golia. “Sotto e ‘ncoppa” (69).

Sarà la notte dei “diavoli” (77). Due, per l’esattezza, entrambi seduti in panchina. Uno con tanti capelli e qualche “perucchie” (87), l’altro tradito da entrambi. A loro il compito di sbandierare il proprio vessillo, a loro la responsabilità di strizzare i guerriglieri. Goccioli “sangue” (18) e carattere da ognuno dei 22 contendenti. Altri diavoli con svariate creste non saranno al S. Paolo, ma seduti davanti alla tv sperando in una “caduta” (56) partenopea. Gli azzurri riprendano a scappare al più presto, l’urlo torrido degli Inferi può frantumare i timpani a soli sette metri di distanza. Se si vuol rifiutare il limbo eterno delle “anime o’ priatorio” (85), sballottati tra una realistica Coppa dalle grandi orecchie e un sogno tricolore, domani si deve puntare ad afferrare la luce con la S maiuscola.

Sarà una notte di tatticismi, scelte tecniche dell’ultimo minuto, indagini sul pedigree dell’arbitro e serate in discoteca da rinviare. Ma ogni precotto diverrà insipido se non si trova un compromesso con il fattore “C” (16). La Juve se arriva una volta in area fa due gol”, è stato l’avvertimento del Messia argentino qualche giorno fa. Come dargli torto. In partite così combattute e studiate al microscopio, l’episodio fortunato può scendere in campo e scatenare la “meraviglia” (72).

Sarà una notte di follie e numeri, come quelli che sto dando io mescolando tremebondo il mio “panariello” di vimini e sospiri. Nè vincitori nè vinti, per ora. In una Napoli che mangia pane e scaramanzia, sdrammatizzare l’attesa dell’evento con una “risata” (17) è certamente salutare. Perchè dovrà essere innanzitutto una grande “festa” (20) di sport, un esempio di civiltà e passione davanti agli occhi del mondo. “Mazzate” (38) sì e tante, senza esclusioni di colpi, ma solo sul rettangolo di gioco. Il resto non ci appartiene, lasciamolo fare ai delinquenti. Il calcio, quello vero, siamo noi Tifosi.

Sarà una notte in cui sarò in giro “‘mbriac” (14) di gioia e Jagermeister, cantando a squarciagola “O’ surdato ‘nnamurat'”, con -1° e -3 punti. Anzi no, scusate, quella sarà la prossima.

Oddio. Sentito che tuono?? Sarà “maletiemp'” (83)? Mmmm credo di no…è San Gennaro che si sta grattando le “…” (30)!

Ivan De Vita

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