Cavani non segna. Ecco il pensiero fisso che ingombra la mente dei tifosi napoletani. Un’astinenza che dura troppo. Un digiuno che persevera di partita dopo partita, e che ha raggiunto la strabilinate quota(in senso negativo) di 7 partite. Un record imbarazzante per un’attaccante come Cavani, che ha abituato tutti ad una media gol di uno a partita. Un ritmo incalzante che improvvisamente ha avuto una brusca frenata, dalla quale sembra essersi rotto qualcosa.
Un problema di forma? Una stanchezza che improvvisamente pesa sull’attacante? Un problema mentale? Troppe voci di mercato che distraggono il giocatore? Motivazioni perdute?
Forse un pò di tutto o niente di tutto questo.
Di certo, che stia vivendo una flessione, più mentale che fisica, è evidente, ma non è giusto inveire contro l’attaccante, accusandolo di essere preso più dalle possibilità di lavoro future, che dal fare bene con il Napoli. Cavani è un professionista, che giocando in un paese che si ossigena di calcio, sente a volte la pressione dell’ambiente. Sa che i Napoletani hanno riposto molte speranza in lui, in quanto in tante partite è stato grazie a qualche rapida invenzione di Cavani che il Napoli è riuscito a portare i tre punti a casa. Più volte inoltre ha urlato, senza remore, il suo viscerale amore per questa terra e soprattutto per i suoi tifosi, che ogni giorno, in diversi modi, con gesti e con parole, gli ricordono di quanto questa squadra ha bisogno di lui, e di quanto Napoli è riconoscente per quello che fa in campo, palesando il suo amore per la maglia.
Adesso sta vivendo un calo fisiologico. Fa molto movimento in campo,macina molti chilometri, scorazzando tra difesa, centrocampo e attacco, ma una palla in rete proprio non riesce a calciarla.
Dovrebbe stare più sotto rete? Evitare di arretrarsi così spesso, così da essere più lucido sotto porta?
Forse si…o forse no.
Cavani ha sempre giocato in questo modo. E’ sempre stato onnipresente in tutti i reparti. Non ama annoiarsi in attacco aspettando qualche palla costruita dai compagni degli altri reparto. Vuole essere un tassello di quella costruzione e finalizzatore allo stesso tempo. E’ un modus di giocare forgiato nella sua indole di calciatore. Qualcosa di immutabile.
Il Matador tornerà presto al goal. Anche Maradona e molti suoi colleghi hanno ribadito che un momento di depressione ci può stare, è normale. Ma uno come Cavani ne uscirà presto e alla grande. Basta avere fiducia. Basta che lui ritrovi la fiducia.
Forse il viaggio programmato in Terra Santa con la madre, lo aiuterà a ritrovare quella condizione mentale, improvvisamente perduta e ritornare più motivato di prima. Di certo Napoli aspetta e spera, perchè i goal di Cavani mancano e sarà vitale per galvanizzare il sogno (quello che non si può nominare) recuperare la forma e la media “alienica” del marziano Cavani.
RIPRODUZIONE RISERVATA
Alina De Stefano