Cavani non segna, Hamsik è altalenante. Mazzarri? Vuole il ritocco, quanti problemi!

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Risale ad un mese fa l’ultima vittoria del Napoli in campionato: il 2 febbraio ha battuto 2-0 il Catania, senza nemmeno convincere troppo e, sotto certi aspetti, favorito anche da un errore dell’arbitro (fallo di mano di Zuniga, in area). Da allora, Walter Mazzarri è riuscito a tenere il secondo posto soprattutto per demerito delle avversarie (Lazio, Inter e Roma) che non hanno saputo approfittare dello sbandamento napoletano. Il suo Napoli ha perso la brillantezza del girone d’andata. E senza di essa ha cominciato a lasciare punti pesanti un po’ ovunque, San Paolo compreso. Non sempre si può contare sull’orgoglio, sulla reazione che la squadra evidenzia ogni qualvolta è costretta a dover inseguire il risultato. È accaduto all’Olimpico, contro la Lazio ed è avvenuto anche venerdì, a Fuorigrotta, con la Juventus. In mezzo c’è il pareggio interno contro la Sampdoria e quello esterno a Udine.

CARATTERE — La realtà apre ad alcune interpretazioni di una crisi fatta di gioco e di vittorie. L’approccio alle gare, per esempio, è una delle ragioni per cui la squadra fa fatica a tenere l’avversario. Di sicuro c’è di mezzo la questione caratteriale, questi giocatori non sono abituati a sopportare le pressioni che precedono sfide importanti o partite decisive e vanno in campo timorosi, consegnandosi all’avversario.

SENZA ATTACCO — Inutile girarci intorno: senza Cavani il Napoli perde il 50 per cento della propria forza. E pazienza se Walter Mazzarri si sentirà sminuito del suo valore. La crisi dei risultati sta tutta nell’astinenza dell’uruguaiano: il Napoli non ha attaccanti prolifici sotto rete. Pandev ha segnato appena 2 reti, mentre Insigne s’è fermato a quota 5, ma a risultato acquisito e, dunque, non hanno origini pesanti. E se non bastassero le difficoltà delle punte, sono sopraggiunte anche quelle di Marek Hamsik che continua ad offrire prestazioni altalenanti.

INDISCREZIONI — È inevitabile che la squadra stia patendo anche le voci di mercato. La questione del contratto di Mazzarri, per esempio, non convince nessuno, compreso lo stesso De Laurentiis che si è messo in una posizione di attesa. L’impressione è che l’allenatore stia riflettendo sul suo futuro (Inter o Roma) ed alla soluzione più idonea. Qui, resterebbe soltanto se il club dovesse accettare la sua richiesta di 3,5 milioni di euro a stagione. Altro che progetto, dunque: qui balla un milione di euro in più rispetto al contratto in essere. Prendere o lasciare, De Laurentiis è avvertito.

Fonte: gazzetta.it

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