Meno “undici” al destino di Mazzarri

Mazzarri contro il tabù Olimpico: romperlo oggi significherebbe sognareE’ come infilare la testa in una palla di vetro (di cuoio?) e ritrovarsi anestetizzati da una nuvola di fumo. E’ come intrufolarsi nella Pineta di Castelvolturno – mentre all’orizzonte c’è («appena») il Chievo: e voler andare a scovare dove sia finito quell’ago tra le foglie. E’ come intuire un terno secco: perché adesso, mentre mancano undici domeniche alla fine del campionato, e restano dinnanzi a sé una ottantina di giorni circa alla verità, quel che s’intravede sulla panca vuota è un’ombra o anche un interrogativo che galleggia nel nulla e lascia che si deambuli nell’incertezza. Il futuro è adesso – indiscutibilmente – è in questo bimestre in cui sarà inevitabile cominciare a denudarsi «dentro» e capirsi, per decidere, per confrontarsi, per intuire l’identikit di quell’ uomo (solo) da lasciare al comando d’una squadra «smisurata», due qualificazioni in Europa League, una in Champions e questo destino che rimane aggrovigliato nell’incertezza ma ch’è vivo, vibrante, elettrizzante. Domani sarà (pure calcisticamente) un altro giorno ma quando nell’aria s’avvertirà il triplice fischio stagionale, diventerà un’esigenza inderogabile lasciare cadere i veli e andare a scorgere chi e cosa si nasconderà in quel silenzio che per il momento lascia libera interpretazione a qualsiasi ipotesi sul padrone d’uno scanno ambito. La scadenza fissata sul calendario è cerchiata d’azzurro: 20 maggio 2013, quando tutto (probabilmente) sarà più chiaro, quando Mazzarri  muoverà quell’alone di mister(o), quando non ci saranno più dubbi.

Fonte: Corriere dello Sport

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