Uno dei punti cardini della formazione di Walter Mazzarri si chiama Gokhan Inler. Il centrocampista ex Udinese è, molto spesso, l’ago della bilancia, dopo Cavani, del Napoli. Se gira lui, gira il Napoli. Se lui è tranquillo, il Napoli difficilmente sbanda. Con la Juventus abbiamo avuto un esempio palese dove, nella prima frazione, fatta di stop sbagliati e passaggi fuori misura dell’elvetico, il Napoli è andato in difficoltà. Il secondo tempo, invece, dove il Leone azzurro ha carburato, è stato nettamente migliore per la seconda forza del campionato.
Inler lo sa di essere fondamentale, e sa di essere una figura carismatica all’interno dello spogliatoio, un vero e proprio condottiero che, anche nell’immediato post gara contro la Juventus, ha subito lanciato il guanto di sfida alla vecchia Signora: “Dobbiamo vincere per non perdere di vista la Juve. Assurdo mollare proprio ora che mancano ben due mesi e mezzo. Ci servono i tre punti di Verona anche per tenere a bada le inseguitrici”.
Dovrà essere lui a guidare il suo Napoli verso la vittoria, verso l’inseguimento ad un sogno che rischia di svanire troppo presto. Inler deve fare il Re Leone, deve calciare, per sua stessa ammissione, come gli ha insegnato suo padre. Deve zittire tutti quei mugugni che si sono formati attorno al suo nome, per qualche prestazione deludente di troppo, nel Napoletano. Deve ruggire verso una Signora, un po’ anzianotta, in piena fuga verso il suo secondo titolo consecutivo. Ed in tal senso, anche Mazzarri, farebbe bene a metterlo a suo agio in mezzo al campo. Piazzarlo in mezzo a due mastini e non lasciarlo con un solo compagno di reparto: è nel primo caso che da’ il suo meglio.