Come spesso capita da qualche stagione, nel mercato di gennaio il Napoli si trova davanti ad un bivio: rimanere con gli stessi giocatori per non alterare gli equilibri dello spogliatoio, o rinforzare la squadra con qualche innesto di qualità per puntare ad un qualcosa d’importante. Negli ultimi campionati ci siamo lamentati per la scelta della Società di non intervenire, imputando poi la colpa del mancato raggiungimento dell’obiettivo alla poca voglia d’investire. Come non ricordarsi la stagione culminata con l’ingresso in Champions League, dove gli azzurri hanno dato vita ad un testa a testa emozionante per buona parte del campionato con il Milan, salvo poi crollare fisicamente visto lo scarso turnover. Nel mercato di riparazione il Napoli ebbe la possibilità di rinforzarsi e puntare al tricolore, scelse d’intervenire minimamente acquistando Mascara e Victor Ruiz che diedero veramente poco alla causa azzurra. L’anno successivo in cui si doveva confermare l’ingresso nell’Europa che conta arrivò soltanto Edu Vargas, un talento che aveva incantato in Cile ma che Mazzarri affermò di non conoscere, ed infatti vide più la panchina che il campo.
In questa stagione le cose sembravano cambiate, il Napoli con gli acquisti di Armero, Calaiò, Rolando, e il giovane Radosevic ha investito per puntare ad un qualcosa d’importante, il Mister stesso si è sbilanciato per la prima volta elogiando il lavoro della società nella scelta dei giocatori che, a sua detta, aumentavano il tasso di qualità della squadra e colmavano alcune lacune. Dichiarazioni che si sono scontrate con la verità dei fatti, i nuovi arrivati non riescono a trovare spazio se non a pochi minuti dalla fine, le uniche partite in cui sono stati utilizzati a pieno regime sono le sfortunate gare contro il Plezen in Europa.
Sulla carta il mercato di riparazione serviva per dare respiro a chi aveva tirato sino ad ora la carretta, ma la piena fiducia che Mazzarri continua ad avere dei suoi titolarissimi nonostante la scarsa forma fisica di alcuni di loro, e lo scarso utilizzo dei nuovi arrivati, lasciano un grosso punto interrogativo sull’effettiva bontà degli acquisti della Società. Avere una rosa più ampia e completa e saperla gestire fa parte del procedimento di crescita globale, la crescita tanto cara al Mister ma che a questo punto rischia seriamente di arenarsi e rimanere il vero limite degli azzurri.