“Coppa inutile!”, ” Meglio mettere la primavera”, “Prima usciamo meglio è”. Questi e tanti altri gli epiteti, quantomeno ingiuriosi, che venivano rivolti dai tifosi del Napoli tra il lunedì e il giovedì pomeriggio prima delle sfide di Europa League, in cui il Napoli è andato in scena in questa stagione.
Europa League appunto, una competizione ritenuta inferiore, inutile, che consumava le energie fisiche e mentali e allontanava dal vero obiettivo: lo scudetto.
Era così, appunto, dal lunedì mattina sino al giovedì pomeriggio prima della gara, perchè tutti poi quella gara tanto bistrattata la vedevano. Tifando e soffrendo dinanzi ad alcune rovinose cadute come quelle di Eindhoven e di Napoli contro il Viktoria Plezn.
Oggi, primo giovedì d‘Europa League senza il Napoli, vedere i servizi dei telegiornali sportivi e dei giornali cartacei e digitali sull‘Inter e la Lazio, ancora impegnate in questa competizione, porta poi sicuramente un pò di dispiacere per l’essere usciti, in modo anche brutale, dalla serie B d’europa.
Il rammarico è perchè infondo, che dir si voglia, l’Europa è l’Europa che porti il suffisso di Champions o no. Anche la competizione, seconda in ambito continentale, ha il fascino di una sfida importante, diversa, di prestigio. Essere usciti come si è usciti ed aver fatto una così magra figura dispiace, senza cercare scuse nella corsa allo scudetto.
Dire che non interessava è un pò come il vecchio detto della volpe che non arriva a prendere l’uva e dice che quell’uva è andata a male, ma in realtà quell’uva le sarebbe piaciuta, ma l’impegno profuso per averla è stato insufficiente. Così è successo per l‘Europa League, poco importante per impegnarsi ma bella quando è lontana, quando ci si esce.
Per il Napoli infatti la competizione rimane infondo un rimpianto, poichè la squadra seconda in classifica in serie A e quasi capolinea del Chelsea campione d’europa nella scorsa Champions, poteva sicuramente arrivare sino in fondo alla competizione.
Forse porta meno fascino e meno introiti ma a volte accontentarsi di vincere il giovedì e non per forza il mercoledì o il martedì poteva bastare, infondo sempre di vittoria in Europa si sarebbe parlato e la gioia dei tifosi sarebbe comunque stata altrettanto grande.
Perchè tra una critica e l’altra, infondo il giovedì così come in qualunque altro giorno della settimana, la città si spegneva per seguire la sua squadra, sperando di emanare il solito grido di vittoria, ma così non è stato perchè forse la presunzione di società e tifoseria hanno per una volta non incoraggiato ma distratto, allontanando da un qualcosa che sarebbe comunque stato dolce e piacevole e di grande prestigio per tutta Napoli. E come diceva qualcuno “meditate gente, meditate”, mentre stasera seguirete l’Inter e la Lazio, con la curiosità di sapere se gli altri ce la faranno oppure no, come noi.