E’ veronese e ha giocato nel Chievo. Insomma, il Bentegodi è casa sua. Ma, sul quel campo, la partita migliore l’ha giocata con la maglia azzurra. Era l’ultimo anno di B, gli azzurri vinsero a Verona con Gianello assoluto protagonista. Ricordi lontani, oggi parli di Gianello e viene in mente la storia della Scommessopoli napoletana: l’ex portiere sta scontando una lunga squalifica. “Ho preso il patentino da personal trainer, in estate aprirò con l’Uisp una scuola calcio e sto mettendo su famiglia: ad agosto nascerà mia figlia. Ho fatto i miei errori e sto pagando. E pagherò ancora”.
Il posto in tribuna è suo, ma Gianello ancora non ha deciso se andare domani allo stadio. “Ci vuole tempo, molto tempo per rimettere le cose a posto. La prima cosa che m’è venuta in mente di fare è stata quella di allontanarmi spontaneamente dal calcio, poi però penso che da vent’anni questo è il mio mondo e allora rifletto su quello che è accaduto e su quello che intendo fare domani”. La domenica del signor Gianello sarà comunque al Bentegodi. Con il cuore o con il fisico tiferà per gli azzurri. “Seguo le partite, certo: sono tifoso del Napoli, altrimenti non mi sarei comportato in quel modo al processo di secondo grado. Potevo fregarmene e lasciare la squadra nei guai, invece con la mia deposizione ho contribuito a salvarla. Ma per tutti sono soltanto quello che stava rovinando la sua squadra del cuore”.
Saluti a qualche ex compagno di squadra? “Non andrò a cercare nessuno e nessuno verrà a cercarmi”. In questo momento, a quasi due mesi dalla conclusione del processo, cosa prova Gianello per il Napoli? “Sono rimasto tifoso, penso che questo valga più di ogni altro sentimento. Per questa partita, Il Chievo non porta benissimo. Loro devono salvarsi, il Napoli deve riprendere a vincere“.
Fonte: Il Mattino
Articolo modificato 9 Mar 2013 - 09:08