La “fatal Verona”, anche in questo campionato, ha qualcosa da dire. E nulla di buono riserva ai partenopei, il Bentegodi, che un tempo era tra i ricordi più belli dei tifosi, grazie al capitombolo del Milan, che, nella stagione 89\90, spedì lo scudetto all’ombra del Vesuvio.
Il Chievo, che sia quello allenato da Pioli, o quello schierato da Corini, sta avendo spesso il ruolo di squadra “maestra”, impartendo al Napoli delle severe lezioni che non hanno soltanto carattere tecnico, ma soprattutto di valutazione caratteriale e nervosa degli uomini di Mazzarri.
A Verona, Cavani e compagni hanno lasciato tutto lo smarrimento che ogni anno, sistematicamente, eccezion fatta della vittoria conquistata nel primo anno della gestione Mazzarri, ritrovano pronto e agguerrito ad aspettarli.
Lo scorso anno, la sconfitta subita al Bentegodi, grazie a un clamoroso svarione difensivo di Fideleff, rivelò l’assoluta inadeguatezza degli azzurri, a poter contare su possibilità di turn over, spesso ridotto a maldestri tentativi, da parte dell’allenatore, di far rifiatare i suoi “titolarissimi”, che, ormai è ovvio, tali non sono più, perché anche quest’anno il Napoli inciampa a Verona, dopo dieci risultati utili consecutivi e un inseguimento alla Juve durato due mesi.
L’approccio alla gara è stato debole e timoroso, identico a quello dello scorso anno. Il prosieguo, è stato confusionario e scomposto, portando gli azzurri a commettere numerosi errori in fase di rifinitura e di conclusione.
A Verona sembra che i gialloblu abbiano imparato a recitare un copione tattico ad hoc, pensato su misura per un Napoli sempre uguale. Difesa folta e reparti stretti, distanze corte tra le linee intermedie e chiusure sistematiche sulle fonti azzurre di gioco. È come se ogni volta, il Napoli entrasse in campo con la condanna a dover disputare o una gara di inseguimento disperato, oppure dedita a un immediato smarrimento.
La partita, o meglio, la sconfitta di questa stagione, non sconfessa la validità dell’idea turn over. Il Napoli è fuori da coppe e dagli impegni extra campionato. Lo scivolone di Verona, topico sul piano statistico, recita agli azzurri l’ordine di uscita dalla lotta scudetto.
Certe squadre e certe trasferte, si definiscono “bestie nere”. Si ha l’impressione che le bestie nere, il Napoli, se le porti in corpo, e senza riuscire a scacciarle.
Sebastiano Di Paolo