Lasciamo stare le percentuali, ma qualcosa non funziona più se il neo papà Edinson Cavani non segna più dalla domenica del Tardini, ovvero 690 minuti fa. Non è più né imprendibile né leggiadro, il Matador. Non è più neppure spietato. Il rigore fallito non è una novità con la maglia del Napoli: è al settimo penalty che fallisce. In realtà, altri più decisivi di quello di ieri. Marzo, per lui, è mese maledetto dagli 11 metri. Dovrebbero dirglielo che è meglio lasciar stare: lo scorso anno, di questi tempi, ne sbagliò due di fila in trasferta. Uno glielo parò Mirante a Parma, l’altro Handanovic a Udine. Solo che al Friuli, dopo essersi visto respinto il rigore, Cavani mise a segno una doppietta da sogno che consentì al Napoli di agguantare sul 2-2 l’Udinese. In questo campionato un solo errore, (con la Lazio al San Paolo, ma già sul 3-0 per gli azzurri) poi è andato sempre a segno.
“Sono sereno, devo continuare a lavorare e basta”, ha spiegato ai tifosi che comunque all’uscita dello stadio erano lì ad attenderlo per strappargli il solito autografo con foto. Il Chievo è difficile da maneggiare come la vipera del Gabon quando è di cattivo umore: era una gara dove era vietato sbagliare. Lo sapevano tutti, Matador compreso. Non a caso a un certo punto ha fatto qualsiasi cosa, alla sua maniera. Su e giù per il campo, a fare persino il centrocampista difensivo. Eppure, nonostante i sorrisi e la gioia immensa per l’arrivo di Lucas, il suo secondo bambino nato venerdì scorso a Salto, nel lontano Uruguay, Edi ha un po’ lo sguardo perso.
Resta uno zucchero d’uomo che non pare scalfito e offeso da nulla, una sorta di maestro Zen che custodisce le sue certezze e conosce il mondo, quindi un po’ compatisce gli uomini che si scannano per una vittoria e per una sconfitta: ma il non far gol per così tanto tempo gli sta lasciando il segno. Non fa drammi, è logico, per un’astinenza da gol che gli sfugge via ormai da 42 giorni (e nel mezzo c’è pure il black out in Europa League). “Gli dirò domani: Matador, pensa a star bene. I gol arriveranno già contro l’Atalanta”. L’urlo di Mazzarri difficilemente, però, gli farà cambiare umore.
Fonte: Il Mattino
Articolo modificato 11 Mar 2013 - 09:32