Il portiere aveva parlato in settimana. Aveva provato a dare la carica alla squadra, sottolineando tra le altre cose le pressioni della piazza napoletana e parlando a tutto campo dei problemi della città, oltre a spronare tutti gli azzurri a dare il massimo fino alla fine. Lui è uno dei leader di questo Napoli, tra i più anziani del gruppo, non solo per la carta d’identità ma anche per gli anni trascorsi nel Napoli e con Mazzarri allenatore. Uno dei simboli della squadra che in questi anni è cresciuta alla grande fino a lottare per lo scudetto e a giocare in Champions League, oltre a vincere la coppa Italia.
Il presente e il futuro del Napoli: il portiere ha firmato per altri due anni con il club azzurro e ha manifestato l’intenzione di volere chiudere la carriera a Napoli. L’ultimo periodo anche per lui non è stato tra i migliori, ora si attende una risposta forte, sul campo. L’errore contro il Chievo Verona lo proverà a cancellare immediatamente con una prestazione convincente contro l’Atalanta e magari con qualche parata determinante. Ci è rimasto male, come tutti gli azzurri. Umore nero a fine partita negli spogliatoi, giocatori addolorati per la sconfitta con Mazzarri che ha subito provato a rianimarli. Azzurri che hanno salutato e ringraziato i tifosi che erano saliti fino a Verona.
Ora tocca proprio ai giocatori di carattere, a quelli di esperienza dare una scossa all’ambiente, tocca a loro rianimare anche i più giovani. E De Sanctis in questo senso sicuramente è tra quelli che ha maggior carattere, dovrà rispondere all’errore con il Chievo e riscattarsi.
Fonte: Il Mattino
Articolo modificato 11 Mar 2013 - 17:18