Insultati e contenti: lo strano caso degli juventini meridionali…

kkkkDomenica scorsa i tifosi della Juventus hanno fornito l’ennesima riprova del loro celeberrimo “stile”. Dalle tribune del loro piccolo gioiellino (bello, per carità, ma appena più grande dello stadio della Fiorentina o della Sampdoria: facile in questo modo riempirlo una domenica su due!) infatti si sono potuti apprezzare le struggenti poesie declamate da questi stilnovisti dei nostri giorni. Sapete come si intitolavano i loro versi? “Se saltelli muore Balotelli”, “Non ci sono negri italiani”, “Vesuvio, lavali col fuoco” e tanti altri ancora…

IMPUNITI FOREVER-  Ormai la maggior parte dei sostenitori partenopei ha capito da quale pulpito provengono le offese e non ci fa più caso, però si arrabbia (e molto) con quel giudice che non giudica e soprattutto che non punisce mai le squadre strisciate: infatti Gianpaolo Tosel ha inflitto al club bianconero un’ammenda di appena 4000 euro per i cori di due giorni fa. Il magistrato friulano sembra attentissimo a tutte le pagliuzze che si muovono da Roma in giù, ma quando si tratta di Juve, Milan e Inter…

CORNUTI, MAZZIATI E…FELICI!-  Ma c’è un particolare che riesce quasi a  trasformare il problema del razzismo all’interno dello Juventus Stadium in uno sketch alla Zelig: un’enorme fetta di quelle belle persone che un giorno su quattordici auspicano un’eruzione del Vesuvio, che inneggiano a un’altra Pompei e che più in generale sfogano tutto l’odio possibile verso i terroni d’Italia e del mondo non sono affatto nati a Torino. Incredibile ma vero, le loro carte d’identità recitano: Roma, Bari, Siracusa, Avellino, Matera, Campobasso, Reggio Calabria, Napoli e chi più ne ha più ne metta.

LO STILE E’ UN’ ALTRA COSA…- Crediamo che la passione calcistica sia profondamente legata al territorio in cui si nasce, in cui si cresce, in cui si vive e concepirla diversamente sembra forzato e innaturale. A quest’affermazione di solito loro (e per loro intendo tutti quegli amici o conoscenti, nati a Napoli ma di fede bianconera, che godono come dei ricci di mare quando la squadra di Mazzarri perde) rispondono brevemente: “Al cuor non si comanda, sono nato col sangue bianconero” (sono poeti nati, non c’è niente da fare…). Ma a questo punto noi controbattiamo: “Perché allora, se è la squadra del cuore che sceglie te e non viceversa, in tutta Napoli e provincia non esiste un solo tifoso del Bari, dell’Atalanta o del Livorno?”

Probabilmente il vero stile è la coerenza. Infatti per cinque o sei anni i tifosi della zebra sembravano essere scomparsi dalla faccia della Terra: guarda caso in concomitanza con le Juventus ridicole dei vari Ferrara, Ranieri, Zaccheroni e Del Neri. Ora sono tutti juventini… I tifosi del Napoli invece non sono mai scomparsi e mai scompariranno: per Napoli – Cittadella (Serie C1, prima partita della gestione De Laurentiis) c’erano 46.000 spettatori. Tutta quella gente oggi, lo Juventus Stadium, non riuscirebbe a contenerla.

Marco Soffitto

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