Futuro in tutte le lingue, gli idiomi e i dialetti: dal toscano al napoletano, passando per il castigliano e il portoghese. Si scrive Rolando,si legge: chissà. Chissà cosa accadrà entro luglio, con questo difensore acquistato a gennaio in prestito, sul gong della sessione invernale, grazie a un intervento in extremis di De laurentiis. Chissà: per riscattarlo dal Porto, che finora dall’operazione ha ricavato un milione di euro per sei mesi, il Napoli dovrebbe versare altri sette milioni. Un investimento importante che, allo stato attuale, dopo appena tre presenze, di cui una soltanto in campionato, è impossibile anticipare. Ma neanche scartare, bocciare. La sintesi è semplice: Rolando si gioca la conferma in sessanta giorni, più o meno in due mesi. E la tappa con il Chievo è stato soltanto un primo passo verso il futuro. Un primo, mezzo passo: la strada è ancora troppo lunga.
MEZZA PROMOZIONE – E allora, Rolando in campo. A Verona.Nella giornata decisamente peggiore della stagione; tra le peggiori dell’intera saga-Mazzarri. Eppure nel grigiore generale di una sconfitta dolorosa e preoccupante, Rolando è stato tra i meno colpevoli: non ha convinto a pieno, ma non ha neanche commesso errori clamorosi. Certo, nell’azione del secondo gol è lui a tenere in gioco Thereau, ma al di là di qualche imprecisione nei disimpegni, non è dispiaciuto in fatto di eleganza e di una certa sicurezza che del giocatore è un marchio di fabbrica. Ecco, l’ex colonna del Porto ha le stimmate del difensore vero: ma la lunga inattività (sei mesi quasi tondi), e anche l’assoluta novità di un modulo nel quale non ha mai recitato a soggetto, né con la squadra di club né ai tempi della Nazionale, incidono ancora sul suo rendimento.
IL BILANCIO – Sia chiaro: finora, e dunque in occasione delle due passerelle con il Viktoria Plezn in Europa League e a Verona in campionato, Rolando non ha lasciato a bocca aperta. Anzi. Ma tutto sommato di attenuanti ne ha a volontà. Per definirlo, per inquadrarlo con dovizia di particolari e soprattutto con obiettività, avrebbe bisogno di continuità: le tre partite giocate con la maglia azzurra al centro della difesa, con i cechi e poi domenica con il Chievo – per un totale di tre sconfitte e 7 gol incassati -, non possono garantire un giudizio completo. E in ognuno dei singoli casi è necessario, giocoforza, valutare una serie di dettagli fondamentali: dalla condizione fisica, alla mancanza di ritmo; dal cambio di modulo, alla nuova realtà ambientale.
LA TATTICA – I prossimi due mesi, insomma, saranno fondamentali: prima di versare nelle casse del Porto i 7 milioni utili a riscattarlo, considerando anche che compirà 28 anni il 31 agosto, De Laurentiis dovrà prima confrontarsi con il tecnico e il suo credo tattico – Mazzarri o chi per lui – e poi capire soprattutto se Rolando potrà tornare ai fasti di un tempo neanche troppo lontano.
Fonte: Corriere dello Sport
Articolo modificato 12 Mar 2013 - 11:40