Giordano si dichiara inoltre certo che non sia questo il giorno ne tanto meno il momento di discutere del contratto del tecnico, decisioni in merito vanno prese ma non ora: “Secondo me non se ne parla oggi del futuro di Mazzarri, si deve fare prima del venti maggio, ma non è ora il momento per pensarci. Il suo arrivo e per trasmettere serenità all’ambiente e non per parlare di contratti.”
Il cronista contrattacca chi va contro le critiche e l’analisi rivolte alla stampa per l’eccessiva pressione messa alla squadra. Le critiche e le analisi fanno parte del gioco per Giordano: “Le critiche sono un’analisi. Il calcio non sarebbe depurato giusto senza senso critico, per i lettori, le radio, i giornali, le televisioni. Ci sono tanti modi di fare critica, una zona franca senza critica sarebbe la morte delle libertà civili. Inoltre non credo che la critica volta a giocatori a certi livelli possa travolgerli, inoltre il Napoli quando fa bene viene elogiato quando fa male criticato, come tutti. E’ un periodo sbagliato.”
In chiusura sollecitato da un messaggio di un tifoso che critica Mazzarri per non aver cambiato nulla dopo l’addio di Lavezzi e che quest ultimo fosse la vera anima della squadra e l’artefice dei successi azzurri Giordano difende il tecnico, ricordando gli ottimi risultati raccolti comunque sino ad ora, e che fino ad un mese fa pochi rimpiangevano Lavezzi, che manca a Napoli soprattutto per il suo modo di essere, oltre che di giocare: “Molto spesso nel calcio l’umore è un momento di disturbo. Fino ad un mese fa non c’era un orfano di Lavezzi in giro, oggi manca alla squadra e alla città per il suo modo di fare e il modo di attirare la simpatia. La squadra ha fatto bene fino ad un mese fa senza Lavezzi, è ingeneroso nei confronti di Mazzarri dire che i risultati sono dipesi da Lavezzi. La squadra che è andata in Champions aveva un’identità tecnica che ha anche questa, solo che ora non corre bene o come prima.”