Non sempre è “remuntada”, e l’Arsenal lo impara a proprie spese sfiorando la grande impresa all’Allianz Arena, vincendo per 2-0 in casa del Bayern ma uscendo, di fatto, dalla Champions League in virtù dell’1-3 incassato all’Emirates Stadium.
Troppo tardi si desta dal sonno, la squadra di Wenger, dopo essere pervenuta repentinamente al vantaggio con Giroud (3′), ma altrettanto repentinamente il Bayern ha ripreso in mani le redini della partita, amministrando quello che doveva essere ancora un buon margine di vantaggio, almeno fino allo stacco di testa di Koscielny (87′) che ha messo i brividi ai circa 70.000 dell’Allianz Arena, ancor più del freddo polare della Baviera.
Fortuna dei tedeschi, il gol del raddoppio è giunto troppo tardi per poter alimentare sogni di un rimonta, che sarebbe stata ancor più clamorosa di quella catalana contro il Milan. L’Arsenal esce, a testa comunque altissima, ma deve comunque recitare il “mea culpa” sulla sciagurata prestazione dell’andata, quella che ha condannato gli uomini di Wenger ad un’eliminazione quasi preannunciata, prima del fischio d’inizio di Kralovec.
Bayern ai quarti insieme al sorprendente Malaga, che capovolge lo 0-1 dell’andata di Oporto, convertendolo nel 2-0 con cui gli uomini di Pellegrini conquistano la prima storica qualificazione ai quarti di finale di Champions.
Una qualificazione che porta indelebilmente il marchio di Francisco Roman Alarçon Suarez, in arte Isco, assoluto protagonista della serata, prima portando in vantaggio i suoi (43′) con un gioiello balistico di pregevole fattura, con il pallone che va a riposarsi nell’angolo a mezz’altezza alla destra di Helton, e calciando poi l’angolo che Santa Cruz (77′) ribadisce di testa in rete, firmando il raddoppio che permarrà fino al fischio finale, sancendo la qualificazione del Malaga e l’eliminazione, per certi versi inattesa, del blasonato Porto.
Completato, dunque, il tabellone di quarti di finale, che annovera Bayern Monaco e Malaga tra le pretendenti in lizza e che vanno ad aggiungersi a Juventus, Real Madrid, Barcelona, Borussia Dortmund, Galatasaray e PSG.